Ivano Rinaldi aveva 41 anni. Si è schiantato contro nove auto in sosta

Era il direttore generale di Siad, società multiservizi, e volto politico del Trentino. Il sinistro si è verificato a Alba, in provincia di Cuneo. Illesi moglie e figlio

Redazione
Ivano Rinaldi aveva 41 anni. Si è schiantato contro nove auto in sosta
Ivano Rinaldi

Ivano Rinaldi aveva 41 anni. Si è schiantato contro nove auto in sosta. Era il direttore generale di Siad, società multiservizi, e volto politico del Trentino. Il sinistro si è verificato a Alba, in provincia di Cuneo. Illesi moglie e figlio.

Ivano Rinaldi, 41 anni, direttore generale della cooperativa Siad di Trento, ha perso la vita in un tragico incidente automobilistico accaduto ad Alba, in provincia di Cuneo, in Piemonte.

Si sarebbe sentito male mentre era alla guida, perdendo il controllo dell’auto che è finita contro nove vetture parcheggiate lungo la strada. L’episodio si è verificato lune 8 dicembre, secondo quanto riportato dai media locali. Rinaldi si trovava nelle Langhe con la famiglia per trascorrere il ponte dell’Immacolata.

Illesi sua moglie e il figlio di 9 anni, che viaggiavano con lui

Dopo lo schianto, i Vigili del fuoco di Alba lo hanno estratto dalle lamiere, ma nonostante i tentativi di rianimazione da parte dei sanitari e il trasferimento d’urgenza all’ospedale di Verduno, non è stato possibile salvargli la vita.

La sua salma è stata poi affidata alla famiglia per organizzare i funerali. Nato nel 1984 a Strigno (oggi Castel Ivano), Rinaldi era residente a Trento da alcuni anni.

Lascia i genitori, una sorella, la moglie e il figlio. Sin da giovane si era distinto per il suo impegno a favore dell’autonomia trentina. Nel 2012 era stato nominato presidente del movimento giovanile del Patt, il Partito Autonomista Trentino Tirolese, e l’anno seguente si era candidato alle elezioni politiche in alleanza con l’Svp, il Südtiroler Volkspartei.

L’assessore provinciale Simone Marchiori, suo ex collega nel movimento giovanile del Patt, lo ha ricordato con affetto: “Abbiamo condiviso un importante percorso e molte battaglie.

La notizia della sua morte è stata uno shock inaspettato. Era una persona con una forte passione, sempre pronta a discutere mantenendo saldi i suoi ideali. Difendeva con rigore l’identità trentina e tirolese ed era orgoglioso del suo ruolo e delle sue convinzioni.

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