La crisi profonda della classe politica dirigente e la terza via

Redazione
La crisi profonda della classe politica dirigente e la terza via

La crisi profonda della classe politica dirigente e la terza via. È almeno un decennio che la politica è rappresentata da persone che non sono all’altezza del compito democratico.

Vi è una corsa alla candidatura non per svolgere la funzione nobile di rappresentare i cittadini che hanno espresso la loro scelta legittimamente, bensì per ” vantarsi” di essere amministratore.

Cioè, il contrario di quello che dovrebbe essere. Rappresentare tutti gli altri e non se stesso. Si svilisce, si snatura il ruolo, la funzione, il compito del politico.

Almeno da un decennio non richiede particolari doti, valori ovvero intelligenza e preparazione per il ruolo di amministratore, sia esso sindaco che assessore, che onorevole, ministro o altro.

I livelli si appiattiscono

A livello locale, ormai, i criteri di scelta e di elezione sono ” misteriosi”. Si elencano sindaci e collaboratori che negli anni ’80 e ’90 avrebbero, al massimo, potuto affiggere i manifesti.

Ma se Atene piange, Sparta non ride. Di recente stiamo assistendo, a livello superiore, a scene e situazioni inimmaginabili.

Deputati e senatori, ministri e presidenti, privi di esperienza politica in senso assoluto, con titoli di studio modesti e senza alcuna esperienza partitica e politica che ci rappresentano.

Perché eletti democraticamente da cittadini che, per motivi estranei alla scelta politica, scelgono di votare l’amico, il vicino, il pari livello, il “cassiere” , il disponibile, il meno onesto?

Ecco che ci troviamo all’improvviso circondati da una classe politica inadeguata, inappropriata, inesperta, improvvisata.

Il risultato di queste scelte scellerate sono sotto gli occhi di tutti.

Invece di amministrare trovando soluzioni, creano conseguenze dannose a carico di ognuno. In ogni materia, prima tra tutti la sanità (contenimento della diffusione del Covid 19). E allora.

L’errore più grave è stato quello di abdicare in favore di politici di sesta fila, chi per pigrizia chi per convenienza, lasciando il “lavoro sporco” ai “servi sciocchi”.

Bisogna far capire ai cittadini che è loro diritto pretendere la soddisfazione delle esigenze ordinarie e non sono “ favori” del disponibile di turno che corre nel cortile bisognoso di pavimentazione, della panchina, della lampadina.

Bisogna aspettare che finisca al più presto questo tempo, lavorando da subito per allevare e costruire una classe dirigente opposta a quella presente. Una terza via, che spazzi via la mediocrità e abbia come fine la politica come servizio di tutti e per tutti.

Dimitri Monetti
Avvocato

  •  

Redazione

La redazione de L'inserto, articoli su cronaca, economia e gossip

Modifica le impostazioni GPDR