La cucina italiana è patrimonio UNESCO
C'è stata a Nuova Delhi la proclamazione ufficiale. “La cucina italiana tra sostenibilità e biodiversità culturale” è diventata patrimonio immateriale dell'UNESCO
La cucina italiana è patrimonio UNESCO. C’è stata a Nuova Delhi la proclamazione ufficiale. “La cucina italiana tra sostenibilità e biodiversità culturale” è diventata patrimonio immateriale dell’UNESCO.
La cucina italiana ha raggiunto un traguardo storico diventando patrimonio immateriale dell’UNESCO, un riconoscimento annunciato durante la XX Sessione del Comitato Intergovernativo per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale tenutasi a Nuova Delhi.
Questa decisione sancisce ufficialmente che la cucina italiana è un elemento fondamentale dell’identità culturale nazionale, da proteggere e valorizzare.
È la prima volta che una cucina viene riconosciuta nel suo insieme come patrimonio UNESCO, sottolineando non solo il valore gastronomico ma soprattutto il suo ruolo sociale e culturale: la preparazione del cibo come atto d’amore, l’incontro familiare intorno alla tavola e la ricchezza delle tradizioni locali che variano da regione a regione.
La biodiversità culturale italiana
La candidatura ha messo in luce la biodiversità culturale italiana e l’importanza della sostenibilità, elementi centrali che rendono unica questa eredità.
Rappresentanti di alto livello, tra cui il vicepresidente del Consiglio e il ministro degli Esteri Antonio Tajani, e il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, hanno partecipato, Meloni in video, con entusiasmo a questa celebrazione, evidenziando il grande orgoglio nazionale.
Questo riconoscimento non è solo un tributo al passato, ma un invito a custodire e promuovere la cultura del cibo italiano nel mondo, rafforzando un senso di comunità e appartenenza che ispira a fare sempre meglio.
La cucina italiana, con la sua infinita varietà di usanze e sapori, diventa così un mosaico vivente di tradizioni e innovazione, simbolo di creatività, amore e sostenibilità, pronto a ispirare nuove generazioni e a consolidare il suo ruolo di ambasciatrice globale della cultura italiana.
