La moglie di uno dei pescatori di Mazara: “Mio marito picchiato a sangue”

Redazione
La moglie di uno dei pescatori di Mazara: “Mio marito picchiato a sangue”

La moglie di uno dei pescatori di Mazara: “Mio marito picchiato a sangue”. “Il giorno del sequestro mio marito è stato picchiato. L’ho capito quando ho visto una sua foto, pochi giorno dopo il sequestro dei pescherecci, e aveva un occhio gonfio e una parte del viso arrossata.

Conosco mio marito e ho capito subito che ha subito violenze… E’ stato pestato a sangue”. A parlare è Marika Calandrino, la moglie di Gaspare Giacalone, marittimo di 33 anni, tra i 18 pescatori sequestrati e liberati tre giorni fa dalla Libia.

Era il primo settembre scorso quando Gaspare Giacalone si trovava sul peschereccio ‘Anna Madre’. Nelle vicinanze ci sono anche i pescherecci ‘Natalino’, ‘Antartide’ e ‘Medinea’. All’improvviso il sequestro.

La mancata fuga

Due pescherecci, ‘Natalino’ e ‘Anna Madre’ riescono a fuggire, ma i loro comandanti, Gaspare Giacalone e Bernardo Salvo, sono prima trasbordati. Gli equipaggi però riescono a fuggire. “E mio marito Gaspare è stato picchiato per questo – racconta oggi Marika, 26 anni.

Quando ci siamo sentiti il 13 novembre al telefono non ne abbiamo parlato. Ma noi ci capiamo al volo, abbiamo un nostro linguaggio. Disse solo ‘Aiutateci’ e io lo rassicurai che stavamo facendo il possibile”.

Dopo la liberazione Marika è riuscita a parlare con il marito. Ma neanche questa volta hanno avuto modo di parlare di quanto accaduto lo scorso primo settembre. “Aspetterò che torni e poi ne parleremo con calma – dice – devono superare questo trauma che hanno subito”.

Marika non vede l’ora che Gaspare possa finalmente rivedere la loro piccola Gaia, che ha un anno e mezzo. Non la vede da quattro mesi, perché il marittimo si è imbarcato il 20 agosto. “L’ha lasciata che non sapeva neppure camminare e ora la ritrova che corre”, dice Marika.

“Sarà una grande emozione vederli abbracciati – racconta – in questi mesi ho mostrato tutti i giorni la fotografia del padre alla piccola. E lei baciava sempre la foto gridando ‘papà’. Domani potrà dirglielo dal vivo”.

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