La Nasa vola su Marte con Ingenuity, un drone-elicottero
La Nasa vola su Marte con Ingenuity, un drone-elicottero. E’ la missione Perseverance della NASA che fa volare il primo rover su Marte. Sul pianeta rosso gli umani arrivano ancora con il piccolissimo Ingenuity.
Un drone elicottero dotato di 4 pale in fibra di carbonio, disposte su due rotori che ruotano a circa 2.400 giri al minuto. Inoltre, è equipaggiato con celle solari, batterie e altri componenti innovativi.
Un volo sfida davvero difficile, che commenta così Farh Alibay del Jet Propulsion Laboratory della NASA. “Sembra assolutamente folle”. Ed effettivamente è così, è da meno di un secolo che si vola sul pianeta Terra, eppure la scienza e la tecnologia portano il primo drone su Marte.
Circa cinquantasette milioni e 590.630 i chilometri percorsi dal piccolo drone. Ricordiamo che Marte si avvicina alla Terra mediamente ogni 26 mesi a una distanza che tuttavia varia di volta in volta.
La distanza media fra la Terra e Marte è di circa duecento venticinque milioni di chilometri, spaziando da un massimo di quattrocentodue,3 milioni di chilometri a 54,6 milioni di chilometri l’uno dall’altro.
Perseverance
Dopo l’atterraggio sul cratere Jezero, il rover Perseverance ha effettuato alcune manovre di orientamento, dirigendosi verso un’area prima di ostacoli e pianeggiante per facilitare il volo di Ingenuity.
In una serie di step, Perseverance ha così liberato il drone elicottero il 4 aprile scorso, in sei giorni marziani, dal primo, in cui il team ha attivato dalla Terra un dispositivo che ha sbloccato Ingenuity da Perseverance, fino al giorno (il quinto) in cui l’elicottero ha raggiunto la sua posizione finale.
Oltre a guardarlo e a comunicare con lui a una distanza di sicurezza, Perseverance ha trasmesso i dati ai ricercatori del Jpl. Il pianeta rosso potrebbe non solo diventare la meta più esclusiva del turismo spaziale, ma anche un paracadute per l’umanità.
Ecco perché occorre andare alla scoperta di Marte e conoscere tutto di questo pianeta, dalla distanza dalla Terra al tempo necessario per raggiungerlo. Una curiosità verso il pianeta rosso, targata Italia, infatti il primo a puntare il telescopio su Marte fu Galileo.
Quella curiosità solo visiva è divenuta oggi ricerca scientifica costante sul pianeta straniero, un espansionismo non solo dal carattere meramente astrologico ma che l’ente responsabile delle attività aeronautiche e aerospaziali di interesse civile degli USA, ovvero la NASA, solidifica ad ogni nuova missione.
Simona Piro