La nuova canzone di Mahmood ispirata da Inuyasha

Redazione
La nuova canzone di Mahmood ispirata da Inuyasha

La nuova canzone di Mahmood ispirata da Inuyasha. Mancava da parecchi mesi dalle scene canore, il cantante Mahmood, che nel 2021 aveva pubblicato tre singoli: “Rapide”, Moonlight Popolare” e “Dorado”.

Canzoni che nel complesso hanno portato all’ex vincitore del Festival di Sanremo oltre 80 milioni di stream solo su Spotify a cui se ne aggiungono un’altra ottantina solo per i video delle tre canzoni.

Insomma, dalla famosa e inattesa vittoria sul palco dell’Ariston con la canzone “Soldi”, Mahmood è diventato una certezza del nuovo pop italiano, che si mescola di urban e suoni arabeggianti, e a cui è riuscito a dare un’impronta importante, anche grazie alla sua voce che caratterizza tutto.

Il nuovo immaginario di Mahmood

Il prossimo 3 febbraio uscirà “Inuyasha” che è il primo singolo ufficiale del nuovo album del cantante. Mahmood ha alle spalle un solo album “Gioventù bruciata” che fu anticipato proprio dall’Ep omonimo.

E successivamente si è mosso solo con una serie di canzoni che non è chiaro se faranno o meno parte del novo progetto. Stando a quanto si legge nella nota stampa che accompagna il progetto la canzone.

“Rappresenta un nuovo immaginario per l’artista” e, scritta di proprio pugno dallo stesso Mahmood e da Dardust che la produce è una ballad ispirata a uno dei personaggi dei manga preferiti dal cantante.

Chi è Inuyasha

Scritto e disegnato da Rumiko Takahashi, Inuyasha “è un mezzodemone che riesce ad arginare il suo lato oscuro per tutelare i compagni di viaggio, rinunciando volontariamente a diventare un demone completo”.

E questo è il parallelismo che è servito a Mahmood, per disegnargli sopra la sua canzone: “Nel brano è la metafora perfetta per descrivere la complessità delle relazioni, fra desiderio di espressione.

E necessità di non riversare sugli altri la propria parte peggiore, rinchiudendola ‘dentro una crisalide'” si legge ancora nella nota stampa”. Come sempre, quindi, Mahmood gioca con molti riferimenti.

Da quelle egiziane (da Iside al Nilo nel Naviglio), talvolta più a Oriente, dall’Uramaki della canzone omonima a quel “Dicevi: ‘Scappiamo in Cina’, ma dove vado se non ci sei tu più qui vicino”: “Il testo è ricco di richiami simbolici e di influenze con rimandi a una cultura molto vicina e amata da Mahmood”.

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