La pensione di reversibilità, anche ai conviventi spetta?

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La pensione di reversibilità, anche ai conviventi spetta?

La pensione di reversibilità, anche ai conviventi spetta?. La pensione di reversibilità è una prestazione previdenziale che viene erogata ai familiari superstiti del pensionato defunto. Spetta anche ai conviventi more uxorio?

La pensione di reversibilità spetta ai familiari superstiti del pensionato defunto. Il primo titolare del diritto è il coniuge.

La normativa parla, quindi, del diritto che spetta al marito o alla moglie superstiti. Cosa accade in caso di convivenza?

Una lettrice scrive a Money.it: “Se io vivo con il mio compagno (non divorziato) da oltre 10 anni, con la residenza registrata al comune, e vivrò altri 10 o 20 anni, per la legge italiana non avrò diritto alla pensione di reversibilità?”

Pensione di reversibilità ai conviventi

La pensione di reversibilità spetta al marito o alla moglie (oltre gli altri casi in cui spetta anche ai figli, ai nipoti, ai genitori ed eventuali fratelli e sorelle in possesso di specifici requisiti).

Solo chi è legato dal matrimonio ha diritto ad ottenere la pensione di reversibilità. Il convivente superstite, quindi, non ha diritto alla quota di pensione del compagno che è deceduto prima di lui anche se le coppie non sposate sono equiparate alle coppie coniugate.

Il suo compagno, tra l’altro, non è divorziato e la pensione di reversibilità spetta di diritto all’ex coniuge separata. In caso di separazione, infatti, la pensione di reversibilità spetta sempre all’ex coniuge superstite.

Anche se non è titolare di assegno di mantenimento. Nel caso specifico, quindi, a meno che il suo attuale compagno non preceda ad avviare le pratiche di divorzio e sposi lei una volta ottenuto, in caso di sua morte prematura la quota di pensione di reversibilità spetterà all’ex moglie separata anche se convive con lei dal oltre 10 anni.

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