La preside del liceo Montale: Mi chiedo perché tanta cattiveria
La preside del liceo Montale: Mi chiedo perché tanta cattiveria. “È stata una settimana terribile, tanta angoscia, tanta sofferenza, mi sono chiesta come facevo ad alzarmi ogni mattina per andare a scuola e compiere il mio dovere, e il perché di tanta cattiveria”.
A parlare, in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera che è stamattina in edicola in versione integrale, è Sabrina Quaresima, la preside del liceo Montale di Roma.
La scorsa settimana sono inviati alla scuola gli ispettori dell’Ufficio scolastico regionale per una presunta relazione tra la preside e uno studente maggiorenne. Il ragazzo non ha rilasciato dichiarazioni, Quaresima ha negato la relazione.
In attesa che gli ispettori prendano una decisione, la preside però è finita su tutti i giornali. E particolari privati della sua vita sono resi noti a tutti. Tanto che è intervenuto anche il Garante della Privacy per bloccare la diffusione di presunti chat e audio (di cui non è stata attestata la veridicità) a mezzo stampa.
Il legale: “Violata la dignità umana e professionale”
Sabrina Quaresima per tutelarsi si è intanto rivolta a un avvocato, Alessandro Tomassetti. “Non è ricerca della verità, non è diritto di cronaca ma negazione totale alla privacy e negazione dei diritti fondamentali per un essere umano, donna o uomo che sia.
In questo caso sono stata oggetto di una caccia alle streghe; come forse nel più buio Medioevo poteva accadere”, ha dichiarato Quaresima tramite il suo legale.
“Presenteremo delle denunce per diffamazione a mezzo stampa. Spiega Tomassetti. Per una grave violazione del rispetto della dignità umana e professionale della mia assistita e per l’aperta violazione dei limiti del diritto di cronaca, cosi come è evidenziato dal Garante della Privacy su questa situazione”.
L’intervento del Garante della Privacy
Il Garante della Privacy ha bloccato la diffusione di alcuni articoli che riportavano presunte chat e audio tra la preside e il ragazzo. Screen la cui veridicità è tutta da dimostrare, e il cui contenuto è diffuso su diverse testate.
“I dettagli riportati negli articoli – spiega il Garante della Privacy – nulla aggiungono alla necessità di fare chiarezza sulla vicenda e sulla regolarità delle condotte della dirigente scolastica, sulle quali sono in corso accertamenti da parte degli uffici scolastici competenti”. (fanpage.it)