L’annuncio della Nasa: Sulla luna, l’acqua c’è ed è a portata di mano

Redazione
L’annuncio della Nasa: Sulla luna, l’acqua c’è ed è a portata di mano

L’annuncio della Nasa: Sulla luna, l’acqua c’è ed è più accessibile del previsto. Il fenomeno osservato dal telescopio stratosferico Sofia, scoperta utile per le future missioni.

L’acqua sulla Luna c’è per davvero e potrebbe essere più accessibile del previsto: la svolta per le future missioni umane arriva da due studi pubblicati su Nature.

Il primo, coordinato dalla Nasa, dimostra la scoperta inequivocabile della ‘firma’ della molecola di acqua (H20).

Rilevata per la prima volta sulla Luna dal telescopio volante Sofia.

Il secondo studio, condotto dall’Università del Colorado. Stima invece che oltre 40.000 chilometri quadrati di superficie lunare potrebbero intrappolare acqua sotto forma di ghiaccio in piccole cavità ombreggiate.

E’ questa la “scoperta emozionante” svelata oggi dalla Nasa e annunciata nel corso di una conferenza stampa audio sul canale streaming dell’Agenzia spaziale americana.

Giorni fa la Nasa ha fissato l’appuntamento di lunedì 26 ottobre, senza rivelare ulteriori dettagli sulla comunicazione che verrà data. Leggi qui

La cronotabella del programma Artemis della Nasa è nota: nel 2024 partirà una nuova missione per far atterrare la prima donna (e il prossimo uomo) sulla Luna.

Un passaggio intermedio prima di centrare il grande obiettivo dell’agenzia americana, ovvero l’uomo su Marte già negli anni ’30 di questo secolo.

Un rilancio spaziale in grande stile quello della Nasa, caratterizzato da investimenti sostanziosi e da una lunga serie di annunci a intervalli ravvicinati.

Il progetto SOFIA

Lo “Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy” (SOFIA) è un progetto ideato più di una decina di anni fa. E nasce sostanzialmente come collaborazione tra l’agenzia spaziale americana e quella tedesca (la DLR). Grazie agli sforzi congiunti delle due compagnie.

Il veicolo è tutt’ora uno strumento insuperato nella ricerca astronomica, soprattutto se si pensa a quanto è stato utile in questi anni grazie alle sue osservazioni nell’infrarosso.

SOFIA è costato oltre due miliardi di euro, ma ha ripagato ampiamente questo investimento grazie alla sua utilità e praticità.

Sebbene sia un bestione delle stesse fattezze di un Boeing 747P (il classico “Jumbo Jet”), la sua caratteristica principale è quella di essere un osservatorio mobile di grande versatilità. Fonte Ilquotidiano.net

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