Larry King è morto a causa del Covid-19

Redazione
Larry King è morto a causa del Covid-19

Larry King è morto a causa del Covid-19. Larry King è morto ad 87 anni. Il giornalista americano, risultato positivo al Covid-19 era ricoverato presso il Cedars Sinai Medical Center di Los Angeles da fine dicembre.

I figli, aveva fatto sapere una fonte alla CNN ad inizio gennaio, non avevano potuto fargli visita in ospedale. A causa del protocollo previsto per arginare il contagio da Covid-19. Una fonte aveva confermato la preoccupazione dei tre figli di Larry King.

Che, da quando è ricoverato, non hanno avuto modo di fargli visita. Da quel momento non avevano circolato ulteriori notizie sulle condizioni di salute del volto di Larry King Live.

La sua carriera

Il suo esordio nel mondo dei mass media è avvenuto nel 1957, quando iniziò a lavorare come disc-jockey presso una stazione radio di Miami Beach, in Florida. È in quel periodo che, dietro consiglio del suo manager, ha cambiato il suo cognome in King.

Dopo alcuni problemi legali di ordine finanziario, avvenuti nei primi anni settanta, King ritorna al suo lavoro nel 1978. Come commentatore di partite di football americano. Il successo arriva nel 1985 con la nascita del suo talk show, il Larry King Live. Che è andato in onda sulla rete CNN per oltre 25 anni, fino al 16 dicembre 2010.

Il 27 febbraio 1987 è vittima di un attacco di cuore e subisce un intervento per l’installazione di un quintuplo bypass. Nella sua carriera di giornalista ha effettuato oltre 40 000 interviste.

Il 10 settembre 1990, durante il Joan Rivers Show, Rivers chiese a King quale concorrente del concorso di Miss America fosse “la più brutta”. King rispose: “Miss Pennsylvania”.

King era un giudice per il concorso dell’8 settembre 1990. In seguito King inviò a Miss Pennsylvania, Marla Wynne, una dozzina di rose a stelo lungo. E un telegramma per scusarsi per le sue osservazioni.

Nel 1997, King fu una delle 34 celebrità a firmare una lettera aperta all’allora cancelliere tedesco Helmut Kohl, pubblicata come annuncio pubblicitario sull’International Herald Tribune.

Che protestava contro il trattamento degli scientologisti in Germania, confrontandolo con l’oppressione dei nazisti negli anni ’30. Altri firmatari furono Dustin Hoffman e Goldie Hawn. Fonte Fanpage

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