Lazio esplode il caso tamponi: investigatori a Formello e Avellino

Redazione
Lazio esplode il caso tamponi: investigatori a Formello e Avellino

Lazio esplode il caso tamponi: investigatori a Formello e Avellino. La Lazio di Claudio Lotito è travolta dal caos tamponi e questa vicenda potrebbe anche aver degli strascichi giudiziari.

La Procura della Repubblica ha deciso di aprire un’indagine con gli investigatori della polizia giudiziaria che sono già a lavoro per far luce su una vicenda spinosa e intricata.

Gli inquirenti hanno acquisito i referti dei tamponi effettuati nelle ultime settimane e altra documentazione.

Sia nel centro sportivo di Formello che presso il laboratorio di analisi “Futura Diagnostica” di Avellino. Dove la Lazio si appoggiava per effettuare i test molecolari ai propri tesserati.

Il portiere Strakosha, il centrocampista Lucas Leiva e Ciro Immobile non ci saranno oggi contro la Juve in quanto trovati positivi.

Dopo i test positivi effettuati dal Campus Biomedico che andavano in contrapposizione con quelli del laboratorio di Avellino.

Cosa rischia la Lazio

Ora resta da capire se il club di Claudio Lotito potrà andare incontro a sanzioni disciplinari per questa vicenda davvero scomoda.

La Figc ha stilato un protocollo rigido da dover rispettare in caso di positività con l’articolo 8 che parla chiaro

“La gravità della violazione è valutata in funzione del rischio per la salute dei calciatori, degli staff, degli arbitri e di tutti gli addetti ai lavori.”

“Eposti al contagio da Covid-19, nonché dall’accertata volontà di alterare lo svolgimento o il risultato di una gara come di una competizione”.

Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport la Lazio avrebbe omesso di comunicare all’Asl competente i casi positivi.

Mentre la Figc impone ai club di comunicare con l’azienda sanitaria competente in caso di positività e di mappare dunque i casi stretti in caso di contagio.

Secondo la rosea, però, fino a giovedì 5 novembre la Lazio invece non aveva fatto alcuna comunicazione formale. Limitandosi a una telefonata all’Asl Roma 1 ma senza poi produrre alcuna documentazione.

La difesa di Immobile

Il capocannoniere dello scorso campionato di Serie A non ci sarà in quanto positivo. L’ex attaccante di Borussia Dortmund e Siviglia però ha voluto difendere la propria immagine

“Il rispetto delle regole, dentro e fuori dal campo, è un imperativo che mi sono sempre imposto, prima come uomo e poi come sportivo. Rispetto tutti i protocolli sanitari che le autorità competenti, sportive e non, mi impongono”.

“E faccio questo non solo per salvaguardare la mia salute, quella dei miei cari, dei miei compagni di squadra e dei miei avversari.”

“Ma perché credo che qualsiasi persona che ha visibilità mediatica debba dare il buon esempio, specie in questo momento di preoccupazione.”

“Dove tutti siamo chiamati a comportamenti rigorosi per contenere la pandemia”, questo il pensiero del 30enne campano che non ci sta a passare per persona scorretta. Fonte IlGiornale

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