Le tradizioni del Natale nel mondo

Redazione
Le tradizioni del Natale nel mondo

Le tradizioni del Natale nel mondo. Approfittiamo allora per approfondire il tema del doodle di Google in questo mese di dicembre, per esplorare le tradizioni di Natale nel Paese dell’Orso slavo.

La tradizione ortodossa vuole che nei 40 giorni che precedono il 25 dicembre si osservi un periodo di digiuno durante il quale sono bandite le pietanze a base di carne o latte. Il digiuno completo è previsto invece per la vigilia finché non compare la prima stella in cielo.

Il cenone è poi composto da dodici portate, come i dodici apostoli, in cui sono assenti i piatti di carne e pesce. La pietanza tipica per antonomasia è la kut’ja, una sorta di porridge dolce fatto con grano e l’aggiunta di semi di sesamo, miele e talvolta anche di nocciole, cui si accompagna lo vzvar, una calda bevanda

In Giappone

A parte che una delle tradizioni di Natale più importanti degli ultimi anni in Giappone è il pollo fritto. Il motivo sta nella forte campagna pubblicitaria di Kfc in Sol Levante. Nel nostro viaggio tra le festività di dicembre in tutto il mondo non possiamo non sottolineare la stranezza giapponese.

Con il 4% di cristiani presenti nello Stato orientale più occidentale, la Festa del Natale è assai poco sentita dal punto di vista religioso: di contro, vale la tradizione di festività più per gli innamorati che non per le famiglie.

Come ben sottolinea il portale “EvolutionTravel”, a dicembre in Giappone sembra di essere a San Valentino: «Gli innamorati si fanno regali ma appunto il tutto è più simile al nostro San Valentino che al Natale vero e proprio. Tutto, dunque, è declinato sul sentimento romantico: tanto in privato, quanto nei negozi e nei locali».

L’unica vera eccezione è per il mercatino di Natale presente a Roppongi Hills a Tokyo: qui però sembra di essere più a Monaco di Baviera e Bolzano che non nel Sol Levante, a dimostrazione della particolare e non “diffusissima” tradizione del Natale giapponese.

In Australia

Nella nostra ormai quotidiana rassegna sulle principali festività di dicembre in tutto il mondo il “viaggio” immaginario passa ora dall’Australia, uno dei luoghi più visitati e desiderati quando ancora viaggiare era possibile e non vietato dall’insostenibile Covid.

Qui il Natale vede diverse “contaminazioni” dall’Occidente, dall’Asia e dai popoli del Pacifico: per esempio, Santa Claus-Babbo Natale arriva a bordo di una slitta sì ma trainata da 6 canguri bianchi.

La tradizione vuole che lo stesso Babbo indossi l’akuba, il tipico cappello australiano, con tanti cari saluti all’immaginario “made in Coca Cola” che siamo abituati a rappresentare.

Nelle case non vi entra dai camini. (Merce assai rara nella calda Australia). Bensì dalle finestre e riempie di regali le calze lasciate dai bambino, in una commistione simpatia tra Babbo Natale e la Befana. Leggi anche qui 

Il tutto è servito dalle note della storica canzone popolare australiana “Six White Bloomers” che racconta come nacque il mito di Santa Claus anche nella lontana terra dei canguri. Il sussidiario

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