L’ignoranza di ALCUNI napoletani: “Vogliamo morire di Covid, non di fame”
L’ignoranza di ALCUNI napoletani: “Vogliamo morire di Covid, non di fame”. Napoli è in strada contro il coprifuoco. Napoli è scesa in strada per dire no a coprifuoco e lockdown. Migliaia di persone hanno intenzione di passare la notte sul lungomare.
Al grido di “libertà” migliaia di napoletani si sono riversati sul lungomare proprio alle ore 23, nel momento in cui inizia il coprifuoco per tutti deciso dal governatore De Luca.
Nessuno è a casa, altro che coprifuoco. La gente è stanca di sacrifici. Ci sono donne e bambini, lavoratori della ristorazione, partite iva. Un altro grido campeggia sul lungomare, disperato: “vogliamo morire di Covid non di fame”.
La protesta sta coinvolgendo titolari e dipendenti delle attività. “Non ce la facciamo più – urlano a squarciagola scavalcando le auto in transito – La barca è già affondata”
“Non c’è più speranza per chi come noi ha investito anni e denaro nelle proprie attività. Siamo finiti e da stasera riceveremo il colpo di grazia. Faremo tutto il possibile per evitare il fallimento£.
Già, tutto il possibile. Si sentono slogan molto forti e offensivi all’indirizzo di De Luca e del governo, si sentono – e ce ne scusiamo – parolacce dettate dalla disperazione di famiglie che non vogliono fallire e vogliono continuare a dare da mangiare ai propri figli.
Fino a dire: “preferiamo morire di Covid che di fame”. Ci sono tensioni e si temono incidenti, sul lungomare si sta avvicinando la polizia anche perché questo sarebbe l’orario del coprifuoco e tutti dovrebbero già essere a casa dalle 23. Leggi anche qui
Libertà, dignità, lavoro – lo slogan della manifestazione sul lungomare di Napoli contro il coprifuoco deciso dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Leggi anche qui
Una realtà dura, che è resa veramente difficile da un popolo che non si rende conto del pericolo che si sta vivendo. Cosa diranno queste persone quando il numero di morti per Covid-19 saliranno? Magari quando ci sarà una scena di camion con le bare?
Questo comportamento è dettato dall’ignoranza di un popolo che non ha contezza dei valori che sono alla base di una civiltà: la vita, la salute è una componente molto più importante dell’economia. E poi in uno stato solidaristico, impegnato anche con il reddito di cittadinanza, come si fa a parlare di FAME?
La fame e la povertà non spingono fazioni di persone (anche senza mascherina) a gridare libertà e a creare scompiglio. A farlo è solo la becera ignoranza. Che news