Linda Martino, danzatrice del ventre, arrestata in Egitto
Sposata con un italiano e con parenti in Veneto, per l'Egitto non sarebbe una cittadina italiana
Linda Martino, danzatrice del ventre, arrestata in Egitto. Sposata con un italiano e con parenti in Veneto, per l’Egitto non sarebbe una cittadina italiana.
Linda Martino, ballerina professionista di danza del ventre con due milioni di follower, è stata arrestata in Egitto con l’accusa di “uso di tecniche di seduzione e danze provocanti per incitare al vizio”.
Pur essendo cittadina italiana, sposata con un connazionale e con familiari in Veneto, le autorità egiziane la considerano cittadina egiziana. Martino si era trasferita in Egitto alcuni anni fa, costruendo una carriera di successo attraverso video virali su Instagram e TikTok, spesso girati in locali popolari e al ritmo di hit egiziane.
Almeno cinque danzatrici imprigionate per lo stesso motivo
L’inchiesta è scattata dopo la diffusione di un video in cui si esibiva in cabaret con costume tradizionale da danza del ventre. Negli ultimi anni, sotto il governo di Abdel Fattah Al Sisi, l’Egitto ha intensificato i controlli su artisti e influencer accusati di ledere la morale pubblica, con almeno cinque danzatrici del ventre incarcerate per motivi simili.
L’accusa sostiene che nei video Martino abbia esposto deliberatamente zone sensibili in violazione dei valori sociali, basandosi su leggi egiziane severe in materia di decoro e comportamento pubblico.
La Farnesina ha richiesto chiarimenti e assistenza legale attraverso l’ambasciata al Cairo, ma le autorità egiziane non hanno fornito risposte concrete, sostenendo che la cittadinanza italiana di Martino derivi solo dal matrimonio, contraddicendo le verifiche italiane che attestano la sua cittadinanza indipendente.
Familiari e legali temono che Martino possa rimanere in custodia cautelare a tempo indeterminato. Il caso di Linda Martino è emblematico delle difficoltà legali e diplomatiche in cui si trovano artisti stranieri in Egitto, sottolineando le restrizioni severe imposte sul decoro pubblico e la libertà artistica nel paese.
