L’ira di Andrea Pucci: “Teatri chiusi ma la Festa dell’Unità si fa”
L’ira di Andrea Pucci: “Teatri chiusi ma la Festa dell’Unità si fa”. Due pesi e due misure. Sembra essere questo il filo conduttore di questa strana estate pandemica.
Mentre le discoteche tornano a chiudere le porte e teatri e cinema non hanno mai riaperto. Pullulano le feste dell’Unità in giro per l’Italia.
E a pagare il duro scotto dell’emergenza coronavirus, dall’inizio della fase 2, sono ancora una volta gli artisti e gli operatori che nei cinema e nei teatri lavoravano.
Così, dopo mesi di stop forzato, alla notizia dell’ennesima Festa dell’Unità organizzata dai partiti di sinistra in tutta la penisola. Ecco arrivare la denuncia, seccata, di uno dei volti più amati della scena comica italiana.
A denunciare la situazione è stato Andrea Pucci, comico e volto noto del piccolo schermo, attraverso un sarcastico post pubblicato sulla sua pagina Instagram.
“Mi raccomando teatri e concerti chiusi, ma la festa dell’unità deve rimanere aperta…..”, ha scritto Pucci sui social network.
Lui, che si appresta a tornare in televisione alla conduzione della nuova stagione de La Pupa e il Secchione (al posto di Paolo Ruffini).
Alla vista di un post dedicato all’ennesima Festa dell’Unità in un paesino della provincia di Bologna non ha retto e con la sua solita ironia ha sparato a zero.
“Speriamo che vi mordano tutte le zanzare che attirate hahahahahahah metto la risata per non mettere veramente ciò che penso ……..istiiiiii”.
Il comico Pucci non è nuovo a polemiche sul tema teatri e spettacoli
Lo scorso giugno, sempre attraverso Instagram, aveva ironizzato sulla necessità di riaprire i palchi d’Italia seppure in sicurezza.
“Se non riaprite i teatri con tutta la loro capienza, io personalmente mi apro un teatro mio illegale con tutti i posti vicini, lo chiamerò …….. task Force gli intelligenti”.
Oggi, a distanza di tempo, le cose non sono ancora cambiate. Anzi. Nonostante i contagi siano tornati a crescere, di fatto, i dem non hanno rinunciato alla loro kermesse. Un paradosso visto che proprio in questi giorni si discute sulla riapertura o meno delle scuole.