L’Isis festeggia il coronavirus: “È una punizione di Allah”

Redazione
L’Isis festeggia il coronavirus: “È una punizione di Allah”

L’Isis festeggia il coronavirus: “È una punizione di Allah”. L’Isis ha divulgato sui propri media un post celebrativo del Covid-19 definendolo “soldato di Allah” e “punizione per gli infedeli”, come riportato dalla European Strategic Intelligence and Security Center (Esisc). Facebook Notizie in tempo reale

Il messaggio di propaganda arriva appena due giorni dopo che l’Isis, una volta in prima linea negli attacchi contro l’Europa, aveva rilasciato una direttiva su al-Naba che sconsigliava i propri sostenitori dal viaggiare nel Vecchio Continente, definito “terra dell’epidemia” e ordinava ai propri malati in Europa di non uscire. L’organizzazione terroristica aveva inoltre fornito indicazioni “religioso-sanitarie” tra cui lavarsi spesso le mani e coprirsi la bocca quando si sbadiglia o si starnitisce e tossisce.

Il comunicato dei jihadisti invitava i propri seguaci alla “fede in Allah” e alla “ricerca di rifugio in Allah dalla malattia”, definendola “tormenta inviata da Allah contro chiunque Egli voglia”.

L’Isis aveva iniziato a seguire l’epidemia cinese del Covid-19 fin dall’inizio e tra gennaio e febbraio aveva rilasciato dei comunicati, sempre su al-Naba, dove definiva la Cina “Paese comunista nel panico”, accusando Pechino di “nascondere lo scopo di quest’epidemia” per poi far riferimento al Covid-19 come “punizione divina di Allah nei confronti della Cina che perseguita i musulmani ugiuri”.

L’Isis dimentica però che il Virus non solo non risparmia nessuno, ma si è manifestato in diversi Paesi musulmani tra cui Afghanistan, Algeria, Egitto, Iraq, Tunisia e Turchia. E’ dunque plausibile che l’Isis stia semplicemente cercando di cavalcare l’onda dell’emergenza Covid-19 per rilanciarsi sul piano mediatico internazionale dopo la sonora sconfitta inflittagli dalla campagna militare russo-siriana e dall’eliminazione dei suoi vertici.

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