L’Italia in vacanza scorda le regole

Redazione
L’Italia in vacanza scorda le regole

L’Italia in vacanza scorda le regole: code, spiagge prese d’assalto (e tornano i turisti stranieri). Turisti in coda da Nord a Sud, eccesso di passeggeri sui treni. Palmucci (Enit): farà le vacanze almeno il 47% degli italiani. Individuati otto casi di positività nella zona di Fiumicino. Solo fino ad un anno fa sarebbe stato considerato come un fatto normalissimo. Un classico bollettino di incolonnamenti e sudore sulle principali rotte verso il relax vacanziero. Tipico di un week-end d’inizio estate. Ma non ora. In epoca Covid l’assalto a spiagge, laghi e monti fa notizia.

Il mini esodo

Ieri è stato così. Già dalle prime ora del mattino sulle autostrade della Liguria le lunghe code hanno snervato gli automobilisti. Identico scenario di attesa e di sudore su quelle dell’Emilia-Romagna. Nelle stazione Centrale di Milano, un eccessivo afflusso di persone verso le località balneari liguri e del lago di Garda ha costretto molte persone a scendere dai treni (ricordiamo che i posti sono dimezzati rispetto alla capienza normale).

Le spiagge sono state prese d’assalto in Romagna: dai lidi ferraresi a quelli ravennati, giù fino a Rimini e Riccione. Si sono rivisti anche i turisti stranieri. Simile lo scenario sui lidi dei maggiori laghi. Sul ramo lecchese del lago di Como molte famiglie sono state costrette a far marcia indietro per eccesso di capienza. Tutto bene allora? Si riparte? Non è così. La voglia di mare o di montagna non cambia radicalmente un quadro che presenta diversi punti deboli. L’emergenza Covid non è sparita e i numeri sulle presenze di turisti nei prossimi mesi non fanno sognare. Leggi anche della sorella di Romina Power

Il 70% di turisti in meno

Secondo Giorgio Palmucci, presidente dell’Enit, alla stagione mancheranno all’appello il 60-70% dei turisti stranieri (tra i 120 e i 140 milioni di presenze) e circa il 50% di italiani (poco più di 100 milioni) rispetto al dato del 2019, quando si erano registrate 430 milioni di presenze nelle strutture recettive. Anche se in Italia l’indice di trasmissione del contagio di coronavirus si mantiene sotto la soglia di 1 in quasi tutte le regioni, preoccupano i nuovi focolai dell’infezione scoppiati nel Paese.

Se ne contano al momento una decina, tra il Nord e il Sud (a Mondragone, Caserta, dove sono stati messi in quarantena i 700 residenti dei Palazzi ex Cirio; a Palmi; a Bologna, dove sono 107 i dipendenti contagiati del magazzino dell’azienda Bartolini; e poi ancora a Montecchio, Reggio Emilia, Bolzano, Como, nelle Province di Prato e Pistoia, Porto Empedocle, Alessandria, Roma e, da ultimo, nella città di Fiumicino dove il focolaio è stato innescato dal dipendente di un bistrot e si contano 8 positivi.

Il filo di luce

Palmucci intravede un filo di luce. «Da nostri sondaggi emerge che il 47% degli italiani a luglio e agosto farà almeno una settimana di vacanza. E più dell’80 prevede di restare in Italia». Secondo l’Enit la situazione è a macchia di leopardo. Più critica per le città d’arte come Firenze, Venezia e Roma e località di mare come Capri: «Qui gran parte del turismo proviene da America e Asia, i luoghi più colpiti dall’epidemia». Andrà meglio alle zone di riviera come quella romagnola e veneta, grazie ai tedeschi, austriaci e svizzeri. «Un turismo di prossimità. Perché si tratta di zone che hanno grandi spiagge dove è più facile garantire il distanziamento e sono raggiungibili con le auto. I flussi del traffico aereo sono da brividi». La buona notizia, continua Palmucci, proviene dalle analisi social: «L’Italia resta la destinazione più desiderata e la si associa sempre meno al Covid». Chiude con una previsione: «Si ritornerà ai livelli del 2019 non prima del 2023» Fonte: Il corriere della SERA

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