Lite finisce in tragedia: taglia braccio a 43enne con coltello da macellaio

Redazione
Lite finisce in tragedia: taglia braccio a 43enne con coltello da macellaio

Lite finisce in tragedia: taglia braccio a 43enne con coltello da macellaio. Dovrà rispondere dell’accusa di tentato omicidio pluriaggravato, il 50enne che nella notte tra sabato e domenica scorsi ha aggredito ferendolo gravemente a un braccio un uomo di 43 anni al culmine di un litigio.

L’aggressione è avvenuta in un contesto famigliare a Castrofilippo, nell’Agrigentino che ha visto coinvolti tre uomini, due dei quali sono rimasti feriti. A riportare le ferite più gravi è stato proprio il 43enne raggiunto da diverse coltellate.

Una delle quali al braccio che gli ha reciso i tendini e lo ha costretto a una delicatissima operazione. L’allarme è scattato nella serata di sabato quando è stato chiesto l’intervento delle forze dell’ordine nel piccolo comune di Castrofilippo.

Il motivo dell’intervento era proprio il litigio scoppiato tra alcuni appartenenti a una famiglia di nomadi camminanti. Un giovane di 22 anni e un 57emme, avrebbero iniziato a litigare in strada per futili motivi quando è giunta una terza persona in difesa del ragazzo.

La dinamica

Questo sarebbe emerso da quanto ricostruito finora dai carabinieri della compagnia locale insieme al nucleo Radiomobile della compagnia di Canicattì.  A quel punto il più grande dei tre è tornato a casa per recuperare una carabina ad aria compressa e un coltello lungo 48 centimetri che ha usato contro i due uomini.

In particolare dopo aver esploso diversi colpi contro il 22enne e il 43enne si è scagliato contro quest’ultimo che ha colpito con la lunga lama.

Diversi i fendenti che hanno raggiunto il 43enne prima al volto e poi alle braccia, un colpo, quello più violento, lo ha raggiunto al braccio sinistro, tranciandogli di netto i tendini.

Immediato l’intervento dei soccorritori del 118 che hanno trasportato la vittima d’urgenza in ospedale a Canicattì dal quale è deciso il trasferimento a Palermo viste le sue gravissime e delicate condizioni.

L’intervento chirurgico

Con un delicato intervento chirurgico infatti i medici hanno provato a restituirgli la funzionalità del braccio che per fortuna non si era staccato del tutto. In ospedale è finito anche il 22enne al quale sono riscontrate ferite guaribili in circa 15 giorni.

Intanto i militari hanno fermato il 57enne che aveva nascosto in casa le armi utilizzate per aggredire i due; il coltello con la lama di 48 centimetri era nascosto sotto un armadio, ancora sporco di sangue.

L’uomo, che nella comunità dei nomadi camminanti è conosciuto come arrotino, ora dovrà rispondere davanti al giudice per le indagini preliminari dell’accusa di tentato omicidio pluriaggravato.

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