L’oscuro legame Soros-gesuiti: un fiume sotterraneo di dollari

Redazione
L’oscuro legame Soros-gesuiti: un fiume sotterraneo di dollari

L’oscuro legame Soros-gesuiti: un fiume sotterraneo di dollari. Le fondazioni dei gesuiti sostenute da Open Society di George Soros. Un legame legittimo che però non era noto alle cronache.

E che può aiutare a chiarire quali siano i punti di contatto tra due realtà che operano in campi diversi. Magari una volta erano differenti.

Mentre ora il terreno d’azione può anche essere divenuto comune: favorire una società senza muri e confini, nel nome del multiculturalismo e dell’immigrazione.

I gesuiti, in specie quelli americani, sono per una direttrice progressista. Vale per i focus della dottrina, ma pure per il tipo di mondo da promuovere.

Uno spazio “aperto”, appunto. Un globo terreste dove la diversità delle identità rappresenti un valore. Oppure, stando alle rimostranze dei conservatori.

Un mondo dove le tradizioni e le specifiche dei popoli finiscano col soccombere, mischiandosi. Ma è più o meno dal 68′ che i gesuiti nordamericani vanno predicando la svolta. E pazienza per il “relativismo”.

Si tratta di 1.702.577 di dollari

Aciprensa ne è sicura. Vengono citate pure delle fattispecie. Nel caso della Fondazione servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, la voce di riferimento è “sostenere il lavoro del beneficiario sui diritti dei migranti”, mentre la cifra sfiora i 180mila dollari.

La notizia balza sulla stampa durante la campagna elettorale per le presidenziali americane. Quelle più importanti per il destino ideologico occidentale.

Soros, che negli States ha un certo ruolo e che non ha mai nascosto le sue simpatie per il progressismo, non è un sostenitore di Trump. che è osteggiato dalle frange di sinistra della Chiesa cattolica, con i gesuiti in prima linea.

C’è il problema che Joe Biden è un abortista

Ma per James Martin, gesuita e consulente della segreteria per la Comunicazione del Vaticano, non sembra poi così discriminante.

“Mr. Biden è un cattolico battezzato. Dunque è un cattolico”, ha fatto sapere il consacrato su Twitter.

Giusto per fare un esempio di come due universi, per quanto paralleli, possano incontrarsi in nome di una “società aperta”.

Biden e Chiesa cattolica, ma anche Open Society e fondazioni dei gesuiti. E non è un discorso che attiene giocoforza agli Stati Uniti d’America.

“Da parte sua – si legge sempre sulla fonte sopracitata – , il Servizio dei Gesuiti per i Migranti – Spagna (SJM – Spagna), ha ricevuto 75mila dollari dalla fondazione di George Soros nel 2016 e 151.125 nel 2018.”.

Anche i gesuiti che operano nella Spagna d Pedro Sanchez sono stati favoriti. E poi gli Usa, con il Jesuit Worldwide Learning Higher Education at the Margins che viene chiamato in ballo per queste cifre: 410mila dollari due anni fa e 890mila dollari quattro anni fa.

La sensazione è che le due visioni del mondo – quella gesuitica e quella sorosiana – siano almeno compatibili. La “Chiesa in uscita” di papa Francesco è per gli “ultimi”. Rifugiati e migranti sono tra quelli.

Si potrebbe spiegare così, ma anche nella Chiesa c’è chi intravede un piano per destrutturare l’Occidente. Jorge Mario Bergoglio è per le “periferie economico-esistenziali”.

E tutto il resto?

La domanda che proviene dal lato destro dell’Ecclesia è sempre questa. Poi sì: papa Francesco è un gesuita. Un elemento che si presta e si è prestato a numerose disamine sul futuro del cattolicesimo. Ma questo è un altro discorso.

Il multiculturalismo non può non essere. Lo pensano i sorosiani ed anche molti gesuiti. Padre Artur Sosa, superiore della Compagnia di Gesù, nel 2019 è arrivato a parlare di “volto multiculturale di Dio”.

Non che gli alti consacrati scelti dal pontefice durante il suo regno la vedano in maniera tanto differente: i cardinali scelti per l’ultimo Concistoro sono tutti più o meno accomunati dal contrasto al sovranismo.

É il tipo di Chiesa promossa di questi tempi. Il controcanto, nel frattempo, si è piuttosto affievolito. Pure Soros sarebbe un abortista.

Così come Kamala Harris, la donna che il candidato dei Democratici Joe Biden ha scelto come vicepresidente in caso di vittoria a novembre. Ma le mura in questa storia non esistono proprio più. Il totale dei finanziamenti ricevuti dalle fondazioni dei gesuiti supera il milione e mezzo. Fonte Ilgiornale

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