Lucia Morra e Francesco Altamura travolti e uccisi, domani il processo di Appello

Dario Lenci, che era alla guida dell'auto assassina, è stato già condannato in primo grado a 10 anni di reclusione

Redazione
Lucia Morra e Francesco Altamura travolti e uccisi, domani il processo di Appello

Lucia Morra e Francesco Altamura travolti e uccisi, domani il processo di Appello. Dario Lenci, che era alla guida dell’auto assassina, è stato già condannato in primo grado a 10 anni di reclusione.

«Ha trasformato la sua auto in un’arma per togliere la vita a mia figlia, e chiedo con forza ai magistrati di non permettere che questo colpevole negozi la pena».

Gianfranco Morra, padre di Lucia Morra, travolta mortalmente in via Terracina a Napoli la notte tra il 29 e il 30 settembre 2023, è senza più lacrime.

Lucia era passeggera su uno scooter guidato da Francesco Altamura quando una macchina sportiva, lanciata contromano a folle velocità, ha spento le loro giovani vite.

Al volante c’era Dario Lenci, condannato in primo grado a dieci anni di reclusione, nonostante fosse sotto l’effetto di stupefacenti al momento dello schianto.

Il video dell’incidente

Il video dell’incidente, registrato da telecamere di sorveglianza e parte del fascicolo processuale, provoca un senso di angoscia. Il 28 marzo, la Corte d’Appello di Napoli inizia il processo di secondo grado, e l’attesa è palpabile.

«Se in Appello questa pena, che considero già troppo mite – afferma in lacrime il padre di Lucia – venisse ridotta o si permettesse un patteggiamento, si trasmetterebbe un messaggio devastante: che la vita di due giovani non vale nulla, e che chi guida sotto l’effetto di droghe o alcol e uccide, può cavarsela con pochi anni di carcere o una pena simbolica».

«Nessuno potrà mai restituirci Lucia e Francesco», continua Morra, determinato a cercare giustizia insieme alla sua famiglia, «per questo esorto la magistratura a non tradire la verità, a non permettere che la giustizia venga svilita».

Infine, si appella ai cittadini: «Non restate in silenzio di fronte a questa possibilità: se oggi chi uccide sulle strade viene perdonato, domani potrebbe succedere a un altro figlio, un altro fratello, un altro amico».

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