Luciano Elia morto da 15 giorni: scoperto grazie al cane
Luciano Elia morto da 15 giorni: scoperto grazie al cane. Un uomo di 49 anni, Luciano Elia, è stato trovato senza vita nella serata di sabato 14 gennaio nella sua abitazione di via Trieste a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi.
La scoperta è fatta intorno alle 19 da carabinieri e polizia locale che sono intervenuti sul posto dopo aver ricevuto le segnalazioni dei vicini di casa allarmati dal continuo abbaiare del cane, Sally.
Luciano Elia era ammalato da tempo
A constatare il decesso è stato il personale del 118. Secondo gli accertamenti effettuati, il cegliese sarebbe morto 15 giorni fa a causa di una malattia da cui era affetto da tempo.
La notizia ha sconvolto comunque la comunità di Ceglie, dove il 49enne era molto conosciuto. Lo si vedeva spesso in giro a piedi, accompagnato dalla sua amica a quattro zampe a cui bastava un cenno per capirlo.
Viveva solo con lei ed era seguito dai Servizi sociali del Comune. Ora il cane è affidato ai volontari riuniti nel gruppo Facebook “Dacci una zampa Ceglie e Amici di Snoopy Mesagne” e cerca adozione.
Omicidio 19enne a Brindisi: tracce di droga nella borsa vicino il corpo di Stasi
Materiale per il confezionamento di sostanze stupefacenti e tracce di droga. Sarebbe questo il contenuto di una borsa che è ritrovata dai carabinieri a poca distanza dal corpo del 19enne Paolo Stasi, la sera del suo omicidio, il 9 novembre scorso a Francavilla Fontana in provincia di Brindisi.
Prende sempre più forma l’ipotesi investigativa secondo la quale il movente del delitto sarebbe da ricercare in un regolamento di conti nel mondo dello spaccio, forse per una somma non pagata.
Nei giorni scorsi è emerso che il 18enne (aveva 17 anni il giorno del delitto) indagato per l’omicidio di Paolo forniva «da oltre un anno» e «con cadenza pressoché quotidiana» la droga «custodita e confezionata a casa Stasi, evidentemente in vista della cessione a terzi».
Gli sviluppi dell’indagine erano contenuti nell’ordinanza con cui il Tribunale del Riesame di Brindisi ha confermato il sequestro all’indagato della somma di 8.960 euro, ritenuta provento dello spaccio di droga, e di una pistola scacciacani a gas sulla quale la pubblica accusa ha disposto una perizia balistica.
Negli atti si leggeva inoltre che il giovane indagato ha ceduto in modo continuativo sostanze stupefacenti a diverse persone, «nella specie a D’Errico Annunziata», di 52 anni, ovvero alla mamma di Stasi, «nonché al figlio di quest’ultima».