Lucio Villari, storico, è morto in seguito a un incidente
Lo storico, 91 anni, ha consentito a generazioni di studenti di formarsi studiando sui suoi libri. Tra gli altri, il manuale di storia La società nella storia

Lucio Villari, storico, è morto in seguito a un incidente. Lo storico, 91 anni, ha consentito a generazioni di studenti di formarsi studiando sui suoi libri. Tra gli altri, il manuale di storia La società nella storia.
Domenica sera è scomparso all’età di 91 anni lo storico italiano Lucio Villari. La triste notizia è stata comunicata dalla famiglia, composta dai figli Alberto e Anna e dalla moglie Fausta Cataldi.
Villari era rientrato a Roma dopo impegni lavorativi quando, venerdì scorso, un incidente che lo ha visto battere la testa è risultato fatale. Nato a Bagnara Calabra nel 1933, Villari è stato un volto noto dei programmi di Rai 3 come “Il tempo e la storia” e “Passato e Presente”, distinguendosi anche nei rispettivi comitati scientifici.
È ricordato soprattutto per i suoi saggi sul periodo compreso tra il Settecento e il Novecento, e insieme al fratello Rosario ha contribuito alla stesura di uno dei manuali di storia più utilizzati in Italia, “La società nella storia”.
Il ricordo del ministro Giuli
Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha espresso il suo cordoglio attraverso i canali istituzionali del MIC, riconoscendo Villari come “uno dei maggiori storici italiani, capace di analizzare con profondità i nodi cruciali della storia nazionale ed internazionale, con grande libertà intellettuale”.
Ha sottolineato come “intere generazioni di studenti” si siano formate sui suoi testi di storia. Villari ha insegnato storia contemporanea presso l’Università di Roma Tre e si è avventurato nel mondo del cinema e del teatro negli anni ’80.
In particolare, ha preso parte al film “La Terrazza” di Ettore Scola nel 1980 e ha curato l’adattamento teatrale di “Lettere persiane” di Montesquieu nel 1986. Il suo talento è stato riconosciuto con il Premio Estense nel 2001 per “Niccolò Machiavelli” e il Premio Benedetto Croce nel 2011 per “Bella e Perduta. L’Italia del Risorgimento”.
Tra le sue opere principali si annoverano “Il capitalismo italiano del Novecento”, “Liberismo e protezionismo. Lezioni di storia economica” e “L’economia della crisi. Il capitalismo dalla Grande Depressione al crollo del ‘29”. Nel corso degli anni, ha collaborato con quotidiani come “Repubblica” e “Il Corriere della Sera”.