L’ultimo saluto a Marianna Bello
La nostra giornalista Vanessa Miceli ha voluto porgere, con parole sentite e toccanti, l'ultimo saluto alla donna scomparsa nell'alluvione di Favara, in provincia di Agrigento
L’ultimo saluto a Marianna Bello. La nostra giornalista Vanessa Miceli ha voluto porgere, con parole sentite e toccanti, l’ultimo saluto alla donna scomparsa nell’alluvione di Favara, in provincia di Agrigento.
“Marià
Ti abbiamo cercata dal primo giorno. In lungo e in largo. Tutti! Ti abbiamo cercata tutti. Quel maledetto 1° Ottobre è stato l’inizio di un incubo. Non ci siamo mai conosciute ma sicuramente incrociate da qualche parte negli anni.
38 anni tu, 39 io…figlia e mamma tu, figlia e mamma anch’io… Marià…dal primo momento mi sono spogliata dal ruolo di giornalista. Credimi non me n’è fregato niente. Il pensiero era solo cercarti e trovarti. Nella mia testa la “notizia” poteva andare a farsi benedire.
Ho passato attimi, giorni, notti a pensare, a perlustrare, a disegnare mappe, percorsi… Ti parlavo. Te lo ricordi? Mentre in mezzo alle pietre, all’acqua, al fango, in posti sperduti e deserti…
Marià dove sei? Fatti trovare…eppure non puoi essere lontana. Attorno a me il silenzio. Solo rumori di acqua che scivolava tra i terreni, tra i canali. Il rumore dei miei passi che spesso scivolavano tra le pietre, in mezzo al fango e quello del mio respiro pesante dalla fatica dei km percorsi.
L’attenzione dei miei occhi ovunque aiutandomi con una torcia, anche al buio. Marià è inutile che lo racconto. Tu lo sai o quanto meno lo spero. È lacerante pensare a come sia passata questa tragedia. È devastante pensarti nella paura, nei pensieri che ti occupavano la mente, il freddo…
Butterò quelle scarpette che ho messo durante le tue ricerche. Ti ricordi? Mentre ti cercavo te lo raccontavo…mi erano piaciute troppo ma per comprarle c’ho messo un po’ perché costavano assai. Si sono rovinate tutte. Non si capisce nemmeno come sono diventate.
Ogni tanto, stanca e col fiatone, mi sedevo da qualche parte e guardandomi attorno continuavo a chiederti: ma possibile che sei finita da queste parti? Ho avuto paura Marià, ansia, ma anche forza e determinazione…e più il tempo passava più tutto mi faceva incazzare.
Anch’io, come tutti, volevo portarti dalla tua famiglia. Tante le volte in cui con l’anima a pezzi dalla delusione e gli occhi pieni di lacrime, risalivo in strada scuotendo il capo ritenendo il tutto impossibile, irreale.
Oggi, dopo 19 giorni, di domenica…ti sei fatta trovare tu. L’hai fatto! Ci sei riuscita! Adesso è il tempo del silenzio totale. Della rassegnazione arrivata al 100%. È arrivato il tempo della “fine” di tutto.
Quello che so è che, di te, porterò per sempre un’orma indelebile dentro di me. Ti ho conosciuta poco e tra i racconti degli altri…ed eri meravigliosa.
Adesso abbi il potere di dare pace ai cuori dei tuoi cari, non abbandonare mai il cammino dei tuoi 3 figli, continua a vivere attraverso loro e, nel frattempo, riponi tutte le tue paure e sofferenze e metti a riposare la tua anima…
Ciao Marianna”