Macchine usate come ‘ariete’ per rapinare negozi, 16 misure
Macchine usate come ‘ariete’ per rapinare negozi, 16 misure. I carabinieri di Reggio Emilia, con l’ausilio dei colleghi di Modena, Parma, del 5° Reggimento Mobile Emilia Romagna, del 13° Nucleo Elicotteri di Forlì, stanno dando corso all’operazione ‘Ariete’.
L’operazione è il frutto di un prolungato e certosino lavoro investigativo svolto dal Nucleo Operativo della Compagnia di Guastalla (Reggio Emilia).
Sono in corso di esecuzione 16 provvedimenti cautelari (8 arresti, 6 obblighi di dimora nel comune di residenza e 2 obblighi di presentazione quotidiana alla Polizia Giudiziaria) nei confronti di altrettante persone.
I componenti del sodalizio criminale avevano tracciato una vera e propria mappa di terrore nei confronti di decine di commercianti che da diversi mesi subivano ingenti danni patrimoniali.
Stimati nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro, per i furti subiti con il metodo della cosiddetta spaccata attuata utilizzando autovetture come arieti o tombini in ghisa e mazze per infrangere le vetrate dei negozi.
L’operazione, denominata ‘Ariete’ si è svolta tra Reggio Emilia e Modena, ha visto i Carabinieri operare oltre venti perquisizioni. Un’organizzazione criminale ben strutturata ed organizzata.
Responsabile di decine di colpi, la cui metà era costituita da donne che avevano tra i compiti principali quelli di intestarsi fittiziamente le autovetture utilizzate per le scorribande furtive e fornire sostegno logistico alla banda.
Paziente morì, 30 anni per l’ex infermiera di Lugo
Condanna a trent’anni di carcere per Daniela Poggiali, ex infermiera dell’Ausl Romagna. Era accusata dell’omicidio pluriaggravato di un suo paziente, il 95/enne Massimo Montanari, morto il 12 marzo 2014 nel Ravennate, la notte prima delle annunciate dimissioni.
La sentenza, nel processo in abbreviato, è stata letta dal gup del tribunale di Ravenna Janos Barlotti. L’imputata non era presente in aula.
Calcioscommesse: Signori reato prescritto,’ io sempre leale’
“Mi piaceva scommettere ma l’ho sempre fatto in modo leale e non ho mai truccato alcuna partita. Mi hanno rovinato la vita solo perchè il mio nome garantiva interesse mediatico”.
Lo ha detto questa mattina, in tribunale a Cremona, Giuseppe Signori, ex bomber di Foggia, Lazio e Bologna oltre che della nazionale; nel giorno in cui si è chiuso il procedimento sul calcioscommesse con il reato che è definitivamente dichiarato prescritto dai giudici.
Oltre a Signori, erano imputati l’ex calciatore serbo Almir Gegic, l’ex capitano del Bari Antonio Bellavista; l’ex portiere della Cremonese Marco Paoloni e il corriere Valerio Giosafatte.