Mafia in gestione spiaggia Bari, Comune rimuove strutture

Redazione
Mafia in gestione spiaggia Bari, Comune rimuove strutture

Mafia in gestione spiaggia Bari, Comune rimuove strutture. Il Comune di Bari sta procedendo alla rimozione dei manufatti (pedane, piscina e chioschi,) installati sulla spiaggia cittadina di Torre Quetta dall’ex concessionario, nei confronti del quale nei mesi scorsi la Prefettura ha disposto una interdittiva antimafia.

La questione, conclusa in fase cautelare dinanzi al Consiglio di Stato con la conferma della misura interdittiva e la revoca della concessione, è tuttora pendente nel merito dinanzi al Tar Puglia.

I giudici, nei provvedimenti cautelari, evidenziavano “il profondo tessuto di rapporti familiari e di cointeressenza economica tra la società ricorrente, la sua titolare ed esponenti di elevato spessore criminale nell’ambito della rete mafiosa operante sul territorio”.

Nonostante i ripetuti inviti a rimuovere i manufatti, da parte del Comune, rientrato in possesso delle chiavi della struttura a luglio su disposizione dei giudici amministrativi, la società “Il Veliero” non ha fornito la collaborazione richiesta. Per questo ora il Comune, dal 30 novembre, sta provvedendo direttamente con una procedura “in danno”.

A. Mittal: Cimolai, sorprendente distorsione della realtà

Una “sorprendente distorsione della verità”. Così la dirigenza della Cimolai Spa definisce quanto riportato nei rapporti contrattuali intercorsi con la Arcelor Mittal nella vicenda del polo siderurgico di Taranto.

Annunciando che “vertici e management della Cimolai sono impegnati nell’individuazione delle migliori soluzioni per garantire la riconsegna delle aree in massima sicurezza”; e che “la condotta di Arcelor Mittal è allo studio dei legali della Cimolai S.p.A.”.

La Cimolai in una nota precisa di aver “eseguito correttamente le opere ad essa affidate senza alcuna contestazione dei lavori da parte di ArcellorMittal”.

E di aver fatto “plurime richieste di confronto” alla ArcelorMittal che “si è rifiutata di dare seguito alle stesse, rigettando espressamente il contraddittorio”. Secondo l’azienda di Porcia, i contratti “non sono rescissi per inadempimento della Cimolai ma ArcellorMittal ha esercitato il diritto di recedere unilateralmente dagli stessi.

Recesso in relazione al quale la Cimolai si riserva espressamente ogni azione”; ricordando di aver ricevuto una convocazione davanti alla Commissione Parlamentare il 20 ottobre 2020, occasione in cui “l’Ing. Marco Sciarra ha rilasciato dichiarazioni totalmente rispondenti ai fatti e in nessun caso ‘false, offensive ed irresponsabili'”.

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