Maga (Cnr): “Percentuale di casi critici in Italia più alta che in Cina”
Maga (Cnr): “Percentuale di casi critici in Italia più alta che in Cina”. Le persone contagiate dal nuovo coronavirus e in condizioni gravi in percentuale sono più in Italia che in Cina. A spiegarlo è Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Igm).
I casi critici
I casi critici di infezione da coronavirus, ovvero le persone che necessitano di terapia intensiva, “in Italia sono 140 (l’8,8%), un dato più alto rispetto al 5% di casi critici riportati dallo studio cinese” si legge infatti in una nota di aggiornamento sulla evoluzione del coronavirus rilasciata dal Cnr. La buona notizia però è che i dati raccolti fino a questo momento in Italia confermano “la generale benignità del decorso dell’infezione per la maggioranza delle persone, soprattutto quelle giovani” e la necessità “di continuare con le misure di contenimento”.
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Per l’Italia “non sono note però l’incidenza delle polmoniti e la loro gravità, ma sembra che la maggioranza abbia sintomi non preoccupanti. Complessivamente sembra che ci sia un accordo con l’80% di forme lievi/moderate secondo l’Oms (assumendo che la maggioranza dei ricoverati non sia grave)” spiega Maga avanzando tre ipotesi: “I numeri dei casi positivi sono inferiori alla reale diffusione del virus (per cui le percentuali potrebbero essere sovrastimate); in questa seconda ondata il virus circolando ha passato il setaccio della selezione naturale che ha favorito la diffusione di un ceppo più abile nel colonizzare il nuovo ospite. E infine la differente struttura genetica della popolazione europea rispetto a quella asiatica riflette una diversa risposta al virus. Questa è molto più difficile da verificare e richiederà studi accurati sulla risposta immunitaria”