Magistrato e cardiologo arrestati per violenza sessuale

E' successo all'ospedale Fatebenefratelli di Benevento. Il magistrato si fingeva medico e assieme al cardiologo palpeggiavano e filmavano pazienti nude

Redazione
Magistrato e cardiologo arrestati per violenza sessuale

Magistrato e cardiologo arrestati per violenza sessuale. E’ successo all’ospedale Fatebenefratelli di Benevento. Il magistrato si fingeva medico e assieme al cardiologo palpeggiavano e filmavano pazienti nude.

Un cardiologo, Giovanni V. di Foglianise, in provincia di Benevento, dell’ospedale Fatebenefratelli a Benevento e un vice procuratore onorario, Antonio Z., della provincia di Taranto, che in quel momento lavorava presso la Procura di Lecce, sono stati arrestati per coinvolgimento in un caso di violenza sessuale di gruppo.

Si dice che i due abbiano indotto le pazienti del cardiologo a spogliarsi e le abbiano palpeggiate durante supposte visite mediche, con il magistrato che si fingeva anche lui medico.

Le indagini condotte dal Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata (GICO) hanno portato all’emissione di un ordine restrittivo da parte del Tribunale del Riesame di Napoli, che è stato poi confermato dalla Corte di Cassazione. L’arresto è stato eseguito dalla Guardia di Finanza di Lecce.

La vicenda

I fatti si sarebbero verificati presso il Fatebenefratelli durante visite mediche e sarebbero stati documentati in video dai due responsabili.

Secondo quanto afferma il procuratore Aldo Policastro in una nota, durante tali circostanze si sarebbero verificati “comportamenti estremamente invasivi verso la libertà sessuale delle inconsapevoli pazienti, che venivano indotte a spogliarsi e venivano palpeggiate sia dal medico che dal vice procuratore onorario che si spacciava per collega del cardiologo“.

Le Fiamme Gialle di Lecce hanno condotto una serie di perquisizioni locali e domiciliari che hanno portato al sequestro di dispositivi tecnologici come computer, tablet e smartphone utilizzati dai due indagati.

Sono anche stati confiscati videocamere e registratori digitali appartenenti sia a loro che ad altre persone coinvolte. Sono state ascoltate testimonianze delle persone informate sui fatti e delle vittime, e sono state acquisite le rispettive denunce.

Le indagini della Procura di Benevento sono iniziate quando si sono ricevuti i documenti provenienti dalla Procura di Potenza. Da altre indagini è emerso che il vice procuratore onorario, che lavorava a Lecce, si sarebbe recato in un ospedale in Campania fingendosi medico.

Durante queste visite, avrebbe commesso atti di violenza sessuale e palpeggiamenti su donne ignare che si trovavano nell’ospedale per una visita medica.

La richiesta di arresto

Dopo una serie di approfondimenti, inclusa l’intercettazione di comunicazioni digitali, nel giugno del 2023 le due Procure hanno richiesto misure cautelari.

Le ipotesi di reato iniziali includevano violenza sessuale di gruppo, esercizio abusivo della professione medica, intromissioni nella vita privata e diffusione illegale di immagini e video a contenuto sessualmente esplicito realizzati da un pubblico ufficiale in servizio presso l’ospedale.

Il giudice del tribunale di Benevento ha respinto la richiesta di misure cautelari, ma il pubblico ministero ha presentato un ricorso presso il Riesame di Napoli. Nel febbraio 2024, il processo d’appello si è concluso.

La richiesta è stata accolta e sono state imposte le misure di arresti domiciliari per entrambi gli imputati per il reato di violenza sessuale di gruppo, mentre il ricorso del pubblico ministero per gli altri capi d’accusa è stato respinto.

Sia la difesa che l’accusa hanno presentato un ricorso in Cassazione, che ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla difesa il 13 giugno dell’anno scorso, ma ha accolto quello presentato dalla Procura per gli altri capi d’accusa.

Di conseguenza, l’ordinanza del Tribunale di Napoli relativa agli arresti domiciliari è diventata esecutiva. Il Riesame dovrà ora pronunciarsi nuovamente sull’appello del pubblico ministero riguardo alle richieste che finora non sono state accolte.

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