Maneskin: cosa si cela dietro al loro successo

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Maneskin: cosa si cela dietro al loro successo

Maneskin: cosa si cela dietro al loro successo. Matteo Fabbri su Ravenna Today analizza il successo del gruppo che sta superando tutti i record musicali. 

I record dei Maneskin fanno discutere. Fabbri analizza cosa c’è dietro. “Non voglio stabilire se questo loro stupefacente successo sia meritato o meno. Piuttosto, ho tentato invece di analizzare i motivi di questo inedito trionfo, cercando di capire come siamo arrivati fino a qui (e non è ancora finita)”

Scrive: “Sì, lo so che arrivo col treno della ghiaia. Del “fenomeno Maneskin” si parla già da mesi, più o meno dalla scorsa primavera, periodo nel quale vinsero prima il Festival di Sanremo e poi, ancor più a sorpresa, l’Eurovision Song Contest”.

“Da quel momento, in una escalation senza precedenti, la giovane band italiana ha in breve tempo letteralmente sbriciolato il concetto della locuzione “bruciare le tappe”, balzando immediatamente ai vertici delle classifiche mondiali”

“arrivando a collaborare con un mostro sacro come Iggy Pop, a partecipare al “Jimmy Fallon Show”, una delle trasmissioni più popolari negli Stati Uniti” “a vincere nella categoria “Best Rock Group” agli “MTV Europe Music Awards” e, addirittura, ad aprire un concerto dei Rolling Stones a Las Vegas.

“Non voglio stabilire se questo loro stupefacente successo sia meritato o meno. Questo giochino lo lascio ai tanti che, quotidianamente, si scornano sui social dividendosi tra la fazione del “fanno schifo, devono morire” e quella dei beh, alla fine c’è di peggio”.

“E’ una diatriba che francamente non mi interessa: la storia della musica è piena zeppa di gente indegna che ha avuto successo, e viceversa. Piuttosto, ho tentato invece di analizzare i motivi di questo inedito trionfo”

” cercando di capire come siamo arrivati fino a qui (e non è ancora finita). E alla fine mi sono banalmente risposto che si tratta di un mix di fortuna e talento (ma va?). Ma andiamo con ordine.

La prima domanda che il giornalista si pone è: “perché loro?”

“La ricetta dei Maneskin è infatti abbastanza consueta: un quartetto rock vecchia scuola con basso/chitarra/batteria, un belloccio come frontman e un’immagine tanto forte quanto già vista”.

I Maneskin non portano nulla di nuovo e propongono del sano e semplice rock, genere che andava di moda già cinquant’anni fa e del quale ne è stata più volte (erroneamente) decretata la morte anticipata. Insomma, la loro non è certo una formula inusuale”.

“Di band rock così ne è pieno il mondo. Quindi, ancora: perché loro? Da mesi sento e leggo le spiegazioni più disparate. Le più gettonate sono quelle che attribuiscono il merito a un’ottima strategia di marketing o addirittura ai “poteri forti” (non si sa poi quali)

“Ma sinceramente penso che nemmeno il manager più abile e ottimista potesse credere di riuscire nell’impresa di far sfondare nel mondo un gruppo di italiani che suonano musica fuori moda”.

Conclude: “Questi ragazzi infatti, pur non essendo dei prodigi, hanno delle doti evidenti. Innanzitutto sono di bell’aspetto e molto ben assortiti: quattro giovani, semplici ma sfrontati, eterogenei e di forte impatto”

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