Manuela Murgia fu uccisa dall’ex fidanzato Enrico Astero

La 16enne fu trovata morta nel 1995 pensando si fosse trattato di un suicidio. Ora, grazie anche all'insistenza dei familiari, dopo 30 anni, è indagato l'ex

Redazione
Manuela Murgia fu uccisa dall’ex fidanzato Enrico Astero

Manuela Murgia fu uccisa dall’ex fidanzato Enrico Astero. La 16enne fu trovata morta nel 1995 pensando si fosse trattato di un suicidio. Ora, grazie anche all’insistenza dei familiari, dopo 30 anni, è indagato l’ex.

L’indagine sulla morte di Manuela Murgia, ragazza di 16 anni trovata senza vita nel canyon della necropoli di Tuvixeddu a Cagliari nel 1994, ha subito una svolta significativa con l’iscrizione nel registro degli indagati dell’allora fidanzato, Enrico Astero, attualmente 54enne, con l’accusa di omicidio volontario.

Archiviato come suicidio

Inizialmente, il caso era stato archiviato come suicidio, ma la famiglia della vittima non ha mai accettato questa versione e ha continuato a chiedere ulteriori approfondimenti fino alla recente riapertura del fascicolo.

A seguito dell’avviso di garanzia notificato dalla Polizia, Astero potrà nominare consulenti per eseguire accertamenti irripetibili, tra cui analisi genetiche e tamponature su tracce trovate sui vestiti di Manuela, recuperati recentemente; tali esami sono programmati per il 4 giugno.

La Squadra mobile, coordinata da Davide Carboni, prosegue le indagini, che potrebbero portare a nuovi sviluppi. Manuela era scomparsa il giorno prima del ritrovamento del corpo, dopo essere uscita per un incontro; indossava pantaloni del pigiama sotto i jeans e aveva lasciato in casa oggetti personali come rossetto e profumo.

Il testimone

Un testimone l’ha vista salire su un’auto, evento che rappresenta l’ultimo momento in cui è stata vista viva. Nel 2024 la famiglia ha presentato istanze per riaprire il caso, inizialmente respinte dalla Procura di Cagliari.

Ma una nuova istanza, sostenuta dalla consulenza medico-legale del dottor Roberto Demontis, ha suggerito che la morte non fu suicidio o incidente fortuito, bensì potrebbe essere stata causata da un incidente stradale preceduto da violenza sessuale e seguito da occultamento di cadavere.

La riapertura dell’indagine e le nuove prove raccolte evidenziano una revisione critica delle circostanze della morte di Manuela, aprendo la strada a possibili sviluppi giudiziari rilevanti

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