Marco Ferrazzano suicida sotto un treno: era vittima di bullismo, 6 indagati

Redazione
Marco Ferrazzano suicida sotto un treno: era vittima di bullismo, 6 indagati

Marco Ferrazzano suicida sotto un treno: era vittima di bullismo, 6 indagati. C’è una svolta nel caso di Marco Ferrazzano, il giovane di 29 anni che a gennaio, dopo essere scomparso, fu ritrovato senza vita sui binari della ferrovia.

Secondo la Questura Marco si è tolto la vita e il suicidio è stato probabilmente determinato da un furto che aveva subito. Il giovane, secondo gli investigatori, era vittima di atti di bullismo e di vera sopraffazione e violenza.

Prima di morire gli avevano rubato il telefonino e non era la prima volta che accedeva. Sei avvisi di conclusione delle indagini preliminari, d’informazione di garanzia e di diritto alla difesa, sono stati notificati da agenti della Squadra Mobile della Questura di Foggia ad altrettante persone accusate di truffa e di stalking ai danni del ragazzo.

Il furto del cellulare e la scomparsa di Marco

Si tratta di giovani tra i 21 e i 24 anni, già noti alle forze dell’ordine. Le indagini sono scattate dalla denuncia di furto del cellulare presentata il 22 gennaio dalla vittima e dalla successiva denuncia di allontanamento di quest’ultima dalla propria abitazione presentata dai familiari nella stessa giornata.

Ferrazzano aveva dichiarato che nella mattinata del 21 gennaio, mentre era nei pressi del mercato rionale a Foggia, era avvicinato da due ragazzi su uno scooter che gli chiedevano di poter effettuare una chiamata con il suo cellulare.

Non avrebbe voluto accettare, ma temendo ripercussioni avrebbe consegnato il telefono a uno dei ragazzi. Alla richiesta di restituzione, i due si sarebbero allontanati col suo cellulare. Il 29enne, nel tentativo di rincorrerli e bloccarli, cadde a terra procurandosi qualche escoriazione.

Poi, nel pomeriggio del 23, la madre del giovane denunciò alla Sezione di Polizia Ferroviaria di Foggia la scomparsa del figlio, avvenuta nel pomeriggio del giorno precedente, specificando che il cellulare rubato continuava a squillare senza risposta e precisando che il figlio abitualmente faceva rientro a casa intorno alle 20.30.

Da anni il giovane soffriva di depressione e schizofrenia, per cui era in cura nel Dipartimento di Salute Mentale di Foggia. Nel frattempo il corpo senza vita dell’uomo era  trovato il pomeriggio del 22 sulla tratta ferroviaria Foggia–San Severo, investito da un treno regionale.

Le indagini sul caso

Il 10 febbraio, durante un servizio di “Chi l’ha visto?”, sono denunciati atti di bullismo subiti dal 29enne da parte di alcuni giovani indicati dagli stessi familiari della vittima. Durante le indagini della Squadra Mobile è recuperato il cellulare di Ferrazzano.

Alcuni testimoni hanno raccontato che dopo l’ennesimo furto il giovane aveva mostrato agitazione e preoccupazione. Inoltre è emerso che in più occasioni era rientrato a casa con ferite di cui non avrebbe mai raccontato nulla ai familiari.

Sarebbe picchiato da altri giovani: alcuni video mostrano immagini in cui gli erano tagliati i capelli e gli erano fatte fare capriole a terra. È emerso durante le indagini anche che sarebbe costretto a restare più volte in compagnia degli indagati.

I quali gli avrebbero impedito di allontanarsi liberamente costringendolo anche a contattare conoscenti per pronunciare insulti o a ingiuriare i passanti.

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