Mario, Roberto e Giovanni morti durante la gita in moto

E' chiamata la strage di Paulilatino, la tragedia che ieri ha insanguinato le strade dell'Oristanese. Il frontale assurdo sulla provinciale 11

Redazione
Mario, Roberto e Giovanni morti durante la gita in moto

Mario, Roberto e Giovanni morti durante la gita in moto. E’ chiamata la strage di Paulilatino, la tragedia che ieri ha insanguinato le strade dell’Oristanese. Il frontale assurdo sulla provinciale 11.

Hanno perso la vita in un tragico e inaspettato incidente durante un giro in moto. Mario, Giovanni e Roberto, tre amici uniti dalla stessa passione, si erano incontrati di buon mattino per intraprendere una uscita all’aria aperta.

Nessuno avrebbe mai immaginato che quella giornata si sarebbe trasformata in una tragedia. Durante il ritorno a casa, dopo aver fatto una sosta al lago Omodeo e alle terme di Fordongianus, ogni membro del gruppo ha vissuto l’orrore di uno schianto improvviso sulla strada provinciale 11, nel comune di Paulilatino, in provincia di Oristano.

La strage

In un rettilineo, all’altezza di un dosso, l’auto e le motociclette si sono trovate di fronte in circostanze che non avrebbero consentito alcuna manovra. L’impatto è stato devastante: la prima moto e poi le altre tre si sono schiantate contro la Mercedes 190.

I pezzi si sono dispersi per 50 metri, i corpi dei motociclisti sono stati sbalzati a una distanza di 30 metri dal luogo dell’incidente. Alla fine, il bilancio è stato terribile: tre vite spezzate.

Mario Sedda e Roberto Daga, entrambi di 27 anni, e Giovanni Melis, di 30, hanno perso la vita in quell’incidente. Tutti residenti a Paulilatino, ad eccezione di Melis, originario di Gadoni.

A seguito dell’incidente, nessuno dei feriti trasportati in ospedale versa in condizioni gravi, per fortuna. Il sindaco Domenico Gallus ha giocato un ruolo importante nell’identificazione delle prime due vittime, dimostrando le sue competenze mediche intervenendo sul posto.

Dopo l’impatto, i veicoli coinvolti hanno preso fuoco a causa di una perdita di carburante, dando vita a un’enorme inferno. Per spegnere le fiamme sono state necessarie l’intervento di quattro Canadair, due Super Puma e tre elicotteri, oltre a quattro squadre di vigili del fuoco a terra.

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