Massimo Giletti, il collega si scaglia contro di lui: “Il vittimismo…”

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Massimo Giletti, il collega si scaglia contro di lui: “Il vittimismo…”

Massimo Giletti, il collega si scaglia contro di lui: ” Il vittimismo…”. Massimo Giletti, conduttore di Non è l’arena che potrebbe presto lasciare La7 per tornare in Rai. “Il vittimismo non fa per lui”

Nei giorni scorsi si è pesantemente sfogato per la mancanza di solidarietà umana dimostratagli da alcuni colleghi di rete. Riguardo alle minacce di morte ricevute dalla mafia. Oggi il giornalista vive sotto scorta

E intervistato da Bianca Berlinguer a Cartabianca su Rai3 ha fatto anche nomi e cognomi: Lilli Gruber di Otto e mezzo, Corrado Formigli di Piazzapulita, Giovanni Floris di Dimartedì. Solo Enrico Mentana e Myrta Merlino, ha rivelato Giletti, gli sono stati vicini.

“Non voglio sminuire il suo coraggio – commenta Roberto Alessi, direttore del settimanale Novella 2000 -, ma il vittimismo non fa per lui. Giletti è un grande, ma non è solo, con lui ci sono milioni di italiani e lo sa”.

Come dire: piangersi addosso non serve a nulla.

“Pago il prezzo di una grande solitudine – si era confidato sempre Massimo Giletti nei giorni scorsi -, anche perché siamo in pochi a scendere in campo. Mi relazioni con un gruppo di carabinieri tutti i giorni.

Basta questo per intuire le difficoltà di vita pratica”. Forse anche per il clima freddo che ha respirato negli ultimi mesi nella tv di Urbano Cairo. Massimo Giletti ha salutato i telespettatori di Non è l’arena

Con un tono molto più simile a un addio che a un arrivederci. Si parla di un approdo a Rai2, magari per condurre un talk politico il giovedì sera, in un suggestivo e bellissimo confronto diretto con Formigli.

E si rincorrevano voci anche di un clamoroso “veto” posto dalla Gruber. Lilli la Rossa non avrebbe voluto Giletti ospite nella sua trasmissione. Uno scambio di cortesie tra conduttori molto frequente a La7 perché considerato “troppo di destra”.

Massimo Giletti sotto scorta perché minacciato

Massimo Giletti sulle minacce subite dalla mafia: “Lasciato solo da tanti colleghi”. Giletti si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Il conduttore di Non è l’Arena, il programma in onda su La7 tutte le domeniche

Ha dovuto fare i conti con le minacce dopo le sue inchieste sulla mafia. Un fattaccio che gli ha senz’altro cambiato la vita. Come noto, il giornalista conduttore di Non è l’arena su La7 ha ricevuto minacce di morte dalla mafia

E per questo da quasi un anno è costretto a vivere sotto scorta. La vicenda è diventata di pubblico dominio, fin dall’inizio, ma Giletti non ha smesso di picchiare duro su Cosa Nostra.

Un esempio? La sua ultima dichiarazione, relativa alle stragi in cui vennero trucidati i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: “Ancora oggi ci sono troppe domande che rimangono senza risposta”, tuona Giletti dalle colonne del settimanale. Fonte Libero

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