Matteo Messina Denaro è morto
Matteo Messina Denaro è morto. Matteo Messina Denaro, boss di Cosa Nostra, è morto nella notte. Arrestato il 16 gennaio del 2023 dopo una latitanza durata 30 anni. Il superlatitante è deceduto a L’Aquila all’età di 61 anni dopo una detenzione di 8 mesi al 41 bis.
Messina Denaro era malato da tempo di tumore e dalla sera del 22 settembre in coma irreversibile. Dopo l’arresto avvenuto a Palermo, Matteo Messina Denaro è sottoposto al 41 bis nel carcere dell’Aquila e poi è trasferito presso il reparto per detenuti del nosocomio del San Salvatore.
Qui era sottoposto a un intervento chirurgico per l’occlusione intestinale già l’8 agosto scorso. L’operazione era “perfettamente riuscita”, ma i medici avevano dovuto somministrargli la terapia del dolore per lenire le sue sofferenze dovute al tumore al colon al quarto stadio diagnosticato più di due anni fa.
Il boss è arrestato nel mese di gennaio proprio in seguito a un blitz effettuato in una clinica privata di Palermo. Messina Denaro continuava a sottoporsi alle cure oncologiche sotto il falso nome di Andrea Bonafede, il geometra della famiglia Bonafede che gli aveva fatto da prestanome.
Grazie all’incrocio di alcuni dati di cartelle cliniche e lunghe indagini portate avanti dalle forze dell’ordine, il boss di Cosa Nostra è individuato come paziente della struttura medica privata La Maddalena ed è arrestato poco prima di una visita presso la clinica.
“Senza malattia non mi avreste preso”
Il latitante era considerato un paziente in gravi condizioni già al momento dell’arresto. Il responsabile dell’Oncologia medica della struttura La Maddalena lo aveva visitato sotto il falso nome di Andrea Bonafede dopo un’operazione portata a termine all’ospedale di Mazara del Vallo il 13 novembre del 2020.
A gennaio 2021, il responsabile del reparto della clinica parlava di una malattia che aveva avuto “un’accelerazione” negli ultimi tempi. Dopo 4 cicli di chemioterapia, Messina Denaro era stato operato per la resezione delle metastasi al fegato.
Per anni Messina Denaro ha vissuto come latitante nella sua stessa Sicilia e poi, forse proprio per via della malattia, è individuato dai Ros che per lungo tempo hanno lavorato per colpire la rete di fiancheggiatori.
Rete che ha consentito al superlatitante di continuare a nascondersi per anni. Dopo mesi di indagini, le autorità sono riuscite ad arrestarlo nel blitz effettuato a fine gennaio nei pressi della clinica.