Medici e case farmaceutiche: un nuovo scandalo 32000 corrotti
La denuncia parte dal Codacons, che ha realizzato un dettagliato report sulla base dei dati ufficiali. I numeri che emergono dallo studio dell’associazione sono impressionanti: 32.623 tra medici, fondazioni e ospedali, hanno complessivamente percepito in Italia 163 milioni di euro nel periodo compreso tra il 2015 e il 2017. A titolo di accordi di sponsorizzazione, donazioni, viaggi, quote di iscrizione, corrispettivi e consulenze, ecc. Tra questi anche 3.044 medici operanti a Roma.
Finanziamenti che ora finiscono all’attenzione dell’Autorità Anticorruzione, attraverso un esposto proprio del Codacons, in cui si chiede di aprire una istruttoria sul caso e verificare la piena correttezza delle sovvenzioni.
A supportare le tesi dell’associazione, nell’esposto viene citato un recentissimo studio pubblicato in data 08.02.2019 sulla rivista americana “The Oncologist” che ha analizzato la relazione tra le somme ricevute dai medici da parte delle case farmaceutiche per consulti, viaggi o ad altro titolo, e le prescrizioni degli stessi medici relative ai farmaci prodotti dalle case farmaceutiche che avevano erogato tali somme.
I risultati della ricerca hanno evidenziato l’aumento delle prescrizioni in favore di farmaci prodotti dalle aziende farmaceutiche che avevano erogato i finanziamenti in questione.
Secondo la rivista The Oncologist
In particolare si è assistito ad un incremento di prescrizioni per il trattamento di quattro diverse tipologie di cancro (carcinoma prostatico, carcinoma renale, carcinoma polmonare e leucemia mieloide cronica). Sul sito dell’associazione è stato pubblicato l’elenco integrale suddiviso per comune di medici, fondazioni e ospedali di Roma e del Lazio che nel triennio hanno percepito soldi dall’industria del farmaco, affinché ogni cittadino della regione possa verificare in modo autonomo i rapporti tra il proprio medico e le aziende farmaceutiche.
Il Codacons rinnova la richiesta agli Ordini dei medici provinciali di imporre a tutti i camici bianchi l’obbligo di indicare all’interno degli studi medici i rapporti intercorrenti con le aziende produttrici di farmaci, al fine di garantire massima trasparenza ai propri pazienti, e chiede alle Asl e alla Guardia di Finanza di verificare tutte le prescrizioni erogate dai medici inseriti nel report, accertando eventuali squilibri a favore delle aziende finanziatrici.