Melissano (Le). Tentò di dare fuoco alla moglie, ora il processo

Redazione
Melissano (Le). Tentò di dare fuoco alla moglie, ora il processo

Melissano (Le). Tentò di dare fuoco alla moglie, ora il processo. Processo sprint per il 72enne salentino che aveva tentato di uccidere la moglie al culmine di un litigio.

Processo sprint per C. B., 72enne di Melissano, in provincia di Lecce, arrestato il 20 maggio con l’accusa di aver cosparso di alcol il corpo della moglie al culmine di un litigio.  Secondo quanto ricostruito, la donna sarebbe rimasta in balìa dell’ uomo, irascibile e manesco, sin dall’inizio del matrimonio.

Uno degli episodi più violenti risale al lontano 1975, quando la salentina era stata spinta contro una pentola di acqua bollente riportando ustioni di secondo e di terzo grado.  Anni dopo sarebbe stata spinta riportando una frattura e più volte minacciata di morte con un taglierino, insultata e sollecitata ad impiccarsi con una corda.

L’escalation di soprusi ha raggiunto il suo culmine questo maggio

La donna, ormai esausta, aveva annunciato al marito l’intenzione di denunciarlo, mandandolo su tutte le furie.
L’uomo allora, accecato dalla rabbia, aveva tentato di bruciarla viva, cospargendole il corpo di alcol.

Immediatamente sono piombati a casa della famiglia i Carabinieri, allertati da una chiamata fatta all’inizio del litigio dalla donna. Il marito aveva ancora in tasca l’accendino e un taglierino, quando è stato bloccato prima che potesse compiere l’ennesimo femminicidio.

La casa era tutta a soqquadro

I Carabinieri hanno inoltre ritrovato la casa in completo disordine, con cocci scaraventati per terra e suppellettili danneggiate. Questo perché l’anziano aveva cercato di colpire la moglie scagliandole addosso i più svariati oggetti.
La donna ha fortunatamente riportato solo qualche lieve ferita, soprattutto al bacino, sbattuto violentemente per terra durante la violenza.

La difesa del 72enne

In sua difesa, l’anziano ha inseguito delineato un profilo borderline della moglie, dove le allucinazioni paranoiche si intervallerebbero a stati confusionali. A testimonianza delle sue dichiarazioni, la difesa ha depositato una relazione del figlio che attestava le patologia della madre.

Le cause della violenza

Aempre secondo l’uomo, il giorno della violenza, la moglie avrebbe attuato una delle sue messe in scena.
La donna continua ad insistere per ritornare in Germania, dove i coniugi avevano vissuto per quasi due decenni.
Per il 72enne, le tensioni scaturite in seguito, sarebbero giustificate sempre e solo da approcci, magari bruschi, di tutelare la salute mentale che spesso si ostinava a non assumere le medicine.

Attualmente l’uomo è sottoposto alla misura di divieto di avvicinamento dalla donna e si è trasferito a San Pietro Vernotico, comune di origine della coppia.

Il processo

Così come richiesto dal pm Luigi Mastroniani, il gip Edoardo d’Amborsio ha appena emesso un decreto di giudizio immediato contro l’impuntato.  Sono infatti incontrovertibili le accuse raccolte dai carabinieri della locale stazione, al comando del maresciallo Alessandro Borgia.

L’inizio del processo è fissato per il 7 ottobre, davanti al giudice monocratico della seconda sezione penale Annalisa De Benedictis. Si ritiene, però, che l’avvocato difensore Giuseppe Caputo possa avanzare richiesta di rito abbreviato.

Intanto l’accusa principale a carico dell’imputato, quella di tentato omicidio, è stata modificata in tentate lesioni personali gravi aggravate dalla deformazione dell’aspetto della persona.  Nel decreto compaiono anche le accuse di lesioni personali gravi consumate e maltrattamenti in famiglia aggravati.

Mariagrazia Veccaro

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