Melzo: Rosa Fabbiano ha ucciso e fatto a pezzi la madre Lucia Cipriano. Chiesti 28 anni. La Procura della Repubblica di Milano ha chiesto per Rosa Fabbiano una condanna a 28 anni di reclusione.
Secondo l’accusa, la 59enne ha ucciso l’anziana madre Lucia Cipriano il 31 marzo 2022, ha fatto a pezzi il suo corpo e lo ha nascosto nella vasca da bagno della sua abitazione di Melzo, nel Milanese.
Per la pubblico ministero Elisa Calanducci, titolare delle indagini, la “povertà ideativa, emotiva e anche affettiva” di Rosa Fabbiano non sarebbe sufficiente “a mettere in dubbio che non fosse capace di intendere e di volere al momento dei fatti“.
L’omicidio di Lucia Cipriano
Stando alla ricostruzione fornita dalla Procura, il 31 marzo dell’anno scorso Rosa Fabbiano ha “strangolato o soffocato” la madre 84enne per impedirle di “strillare”.
Da quel giorno, infatti, nessuno avrebbe più avuto notizie di Lucia Cipriano. Solo il 12 aprile successivo la 59enne sarebbe tornata nella casa della madre a Melzo.
Una vicina, infatti, ha raccontato di aver sentito provenire dalla finestra dell’abitazione di Lucia Cipriano un “cattivo odore” e di aver visto “fumo uscire dalla finestra”.
Per la Procura, è in quel giorno di aprile che Rosa Fabbiano ha iniziato a fare a pezzi il corpo della madre: “Ha spogliato il corpo e ha cercato di bruciare gli indumenti”.
Il ritrovamento del corpo
Solo il 26 maggio è ritrovato il cadavere di Lucia Cipriano. Loredana, sorella di Rosa Fabbiano, aveva deciso di verificare di persona le condizioni di salute della madre.
Il cadavere dell’84enne giaceva fatto a pezzi all’interno della vasca da bagno della sua abitazione di Melzo sigillata con un telo in cellophane fissato ai bordi con il nastro adesivo.
Secondo la Procura, il movente dell’omicidio sarebbe da cercare nella “situazione non proprio di serenità o soddisfazione” che stava vivendo Rosa Fabbiano in quel periodo.
Una sua sorella, infatti, si era trasferita a Trento, il rapporto con il marito con disabilità non era dei migliori e in più la 59enne soffriva di problemi di salute.
Una “condizione di estremo disagio” alla quale si era aggiunta l’anziana madre e le sue necessità. La prossima udienza è fissata per il 19 dicembre: toccherà alla difesa dell’imputata parlare davanti alla Corte e già quel giorno potrebbe arrivare la sentenza.