Messina: finisce in manette Francesco Stagno d’Alcontres
Il noto chirurgo plastico, già già direttore dell'Unità operativa complessa di Chirurgia plastica del Policlinico “Martino”, è accusato di "concussione, corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità e truffa"
Messina: finisce in manette Francesco Stagno d’Alcontres. Il noto chirurgo plastico, già direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia plastica del Policlinico “Martino”, è accusato di “concussione, corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità e truffa”.
L’ex primario di Chirurgia plastica del Policlinico “G. Martino” di Messina, Francesco Stagno d’Alcontres, è stato arrestato con accuse di concussione, corruzione, induzione indebita e truffa.
La Procura ipotizza che il medico abbia richiesto mazzette a case farmaceutiche e produttori di dispositivi medici in cambio dell’approvazione delle forniture al reparto, soprattutto per protesi mammarie, e abbia organizzato congressi sponsorizzati da queste aziende.
Inoltre, avrebbe eseguito numerosi interventi privatamente senza dichiararli, violando il regime di esclusività.
Indagine della Guardia di Finanza e della Procura
L’indagine, coordinata dalla Guardia di Finanza e dalla Procura, ha coinvolto 31 indagati tra medici, operatori sanitari e fornitori, e ha evidenziato come il primario abusasse del ruolo per ottenere contributi economici tramite minacce o richieste esplicite, con un giro di oltre 700.000 euro legati a sponsorizzazioni e iscrizioni al congresso.
Altre misure cautelari hanno colpito la dirigente medica Antonina Fazio e l’ostetrica Cristina Alì, rispettivamente per truffa e esercizio abusivo della professione.
Stagno d’Alcontres è inoltre accusato di aver falsificato la sua presenza al lavoro per svolgere attività privata. Sono stati disposti sequestri preventivi per circa 58.000 euro come proventi dei reati contestati.
Questo caso si inserisce in un più ampio filone investigativo sulla gestione delle forniture e l’attività medica negli ospedali cittadini, evidenziando gravi irregolarità e abusi di posizione nell’ambito sanitario pubblico.