Migliori università: la LUMSA prima in Italia nelle medie non statali

 L'università romana conserva anche quest'anno la prima posizione. Più iscritti al centro e al sud, al top le facoltà sanitarie

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Migliori università: la LUMSA prima in Italia nelle medie non statali
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Migliori università: la LUMSA prima in Italia nelle medie non statali. Più iscritti al centro e al sud, al top le facoltà sanitarie.  L’università romana conserva anche quest’anno la prima posizione. Più iscritti al centro e al sud, al top le facoltà sanitarie.

L’analisi della classifica Censis e dei dati provvisori dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti Universitari per l’anno accademico 2024/2025 evidenzia tendenze significative nell’università italiana.

Tra i grandi atenei non statali con oltre 10.000 iscritti, la Luiss si conferma al primo posto con un punteggio di 94,2, seguita da Bocconi (91,4) e Cattolica (78,0).

Nei medi atenei (5.000-10.000 iscritti) primeggia la Lumsa (83), mentre nei piccoli (fino a 5.000 iscritti) la Libera Università di Bolzano mantiene la leadership (95,2).

Un risultato che ribadisce la qualità dell’impegno di tutte le componenti della LUMSA nella messa a punto delle proprie attività di formazione e di servizio allo studente, in linea con un sempre più elevato profilo accademico e professionalizzante.

La Classifica 2025-2026 ha valutato le Università in base a 6 indicatori principali: Servizi; Borse di studio; Strutture; Comunicazione e Servizi digitali; Internazionalizzazione. Dalla media delle rilevazioni in questi 6 ambiti scaturisce il punteggio che mette in classifica il singolo ateneo.

Per garantire, poi, che i programmi di formazione rispondano alle esigenze di un mondo dinamico con priorità in costante cambiamento, soprattutto dal punto di vista professionale, la LUMSA offre agli studenti una serie di opportunità internazionali per migliorare la loro carriera accademica.

Tra queste, i corsi di laurea erogati in parte in inglese e le doppie lauree offerte in collaborazione con i principali programmi europei e master in inglese.

Scienze giuridiche, economiche e sociali più attrattive

Le aree disciplinari più attrattive confermano una prevalenza delle scienze giuridiche, economiche e sociali (35,4%), seguite dalle discipline STEM (28,6%), dall’area sanitaria e agro-veterinaria (18,4%) e infine dalle arti e educazione (17,6%).

Nel lungo periodo, dal 2000-2001 al 2024-2025, si registra un aumento complessivo degli immatricolati del 21,3%, trainato soprattutto dalle aree sanitaria/agro-veterinaria (+63,2%) e STEM (+42,8%).

Notevole la crescita delle iscrizioni a scienze motorie e sportive (+224,9%), con un aumento particolarmente rilevante tra i maschi (+309,5%).

L’analisi di genere mostra dinamiche differenziate: nei corsi di informatica e ICT prevale l’incremento maschile (+54,8%), mentre nei corsi di ingegneria industriale e dell’informazione l’aumento è maggiore tra le donne (+173,6%).

Nell’area economica, giuridica e sociale, l’aumento complessivo degli immatricolati è modesto (+4,4%), influenzato dal calo delle iscrizioni ai corsi giuridici (-25,3%) ma compensato dagli incrementi nei corsi economici (+27,6%) e psicologici (+22,8%).

L’area artistica e letteraria mostra un lieve aumento (+2,6%), con una crescita significativa nelle iscrizioni femminili (+29,4%) e una riduzione tra i maschi (-7,5%).

In sintesi, il panorama universitario italiano per il 2024/2025 mostra un aumento degli immatricolati con variazioni regionali e per area disciplinare, evidenziando una crescita marcata nelle discipline scientifiche, sanitarie e tecnologiche, e dinamiche di genere differenziate che riflettono mutamenti nelle preferenze e nelle scelte accademiche degli studenti.

Maria Laudando

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