Migranti: sindaco Lampedusa, dichiaro io stato emergenza

Redazione
Migranti: sindaco Lampedusa, dichiaro io stato emergenza

Migranti: sindaco Lampedusa, dichiaro io stato emergenza. “E’ una situazione ormai ingestibile. Se il governo non proclamerà lo Stato di emergenza per Lampedusa lo farò io.

L’hotspot non è più in grado di accogliere migranti, la responsabilità di questa emergenza non può ricadere sul sindaco, sull’amministrazione comunale e sui lampedusani”.

Così il sindaco di Lampedusa Totò Martello commenta l’ultima raffica di sbarchi nell’isola. Altri tre nelle ultime ore. E la situazione nell’hotspot dell’isola dove si trovano in questo momento oltre mille migranti, dieci volta la capienza massima prevista.

“Oggi non ci saranno trasferimenti in traghetto verso Porto Empedocle – sottolinea il sindaco – e intanto i barchini provenienti dalla Tunisia stanno continuando ad approdare sull’isola”.

In questo momento sulla banchina si trovano una cinquantina di migranti ancora in attesa che venga deciso dove saranno smistati.

Saldi: Confcommercio stima oltre -40% spesa famiglie

Sui saldi estivi pesano lo smart working che svuota il centro delle città, la cassa integrazione che pesa sui redditi delle famiglia, i timori per la crisi economica innescata dall’emergenza Covid che spingono a risparmiare più che a spendere.

Secondo le stime dell’ufficio studi di Confcommercio, “quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà oltre il 40% in meno e in media 135 euro, meno di 60 euro pro capite, per un valore complessivo intorno ai 2,1 miliardi di euro”.

A partire con i saldi, ricorda l’associazione, “le primissime sono state Sicilia e Calabria, seguite qualche giorno fa dalla Campania e oggi, con un cambio di data in corsa, anticipano il via tre regioni, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Piemonte.

Il resto d’Italia tiene duro e attende il 1 agosto. Sono i saldi ‘impazziti’ al tempo del Covid”. La scelte delle date non piace ai commercianti.

“È un peccato che la Conferenza delle Regioni, invece di confermare la data unica al 1° agosto, abbia lasciato alle Regioni la libertà di scegliere se anticipare di una settimana o meno, creando di fatto inopportune concorrenze tra territori limitrofi”, commenta il presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Renato Borghi.

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