Milano e Napoli i due fascicoli sul tavolo del governo

Redazione
Milano e Napoli i due fascicoli sul tavolo del governo

Milano e Napoli i due fascicoli sul tavolo del governo. Dopo settimane a fare catenaccio davanti al pressing dei ministri del Pd che chiedevano misure più stringenti. Sembra che nelle ultime ore anche Giuseppe Conte si vada convincendo della necessità di un deciso cambio di passo.

Al punto che nelle riunioni di ieri a Palazzo Chigi si è presa in seria considerazione la possibilità di mettere in campo dei lockdown territoriali nelle zone dove l’indice Rt è ormai schizzato oltre i 2 punti.

Restrizioni, dunque, da valutare caso per caso, perché l’Rt di una regione è frutto di una media tra le varie aree.

E all’interno di una stessa regione ci sono aree o province particolarmente colpite e altre meno. È per questa ragione che a Palazzo Chigi hanno attenzionato alcune situazioni considerate «critiche».

Ipotizzando per le prossime ore interventi mirati per alcune città

Milano e Napoli su tutte, ma sono sotto sorveglianza anche altre situazioni limite, come per esempio Varese e Caserta. Già entro il weekend, insomma, non è escluso che in queste città arrivino restrizioni ad hoc.

Sul tipo di misure, in verità, ancora si ragiona.

E non è chiaro se sul tavolo ci sia l’ipotesi di un lockdown simile a quello dello scorso marzo oppure una stretta sì decisa ma non così generalizzata.

Quel che appare certo, però, è che un intervento a macchia di leopardo da tarare a seconda delle singole situazioni territoriali è oggi considerato quasi scontato.

Ovviamente di concerto con gli amministratori locali, a partire dai presidenti di Regione. E su questo fronte si guarda soprattutto a Lombardia e Campania, le due considerate nella situazione più critica.

Il governo, però, ragiona anche su scala nazionale.

E pur mettendo le mani avanti in attesa di verificare i primi effetti dell’ultimo Dpcm, sono tutti consapevoli che la curva dei contagi continuerà a salire e che il record di ieri sarà presto superato.

Non è un caso che i ministri dem non nascondano il timore che l’esecutivo sia «già pesantemente in ritardo».

Conte, però, continua con gli stop and go, pur sapendo che il governo sarà costretto a varare un altro Dpcm per cercare di uniformare in senso restrittivo le diverse misure prese a livello nazionale e territoriale.

Con una grande incognita

Vietare o no i movimenti tra regioni. Sul tema, infatti, ci sono sensibilità diverse all’interno della maggioranza e ancora non si è deciso che direzione prendere. Fonte IlGiornale

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