Milano: il 20enne non era alla guida del suv, era veramente un soccorritore
La svolta nelle indagini si è avuta guardando i video che girano sui social e dove si vede il giovane accorrere in soccorso dei feriti. Ha usato la scarpa per rompere i finestrini
Milano: il 20enne non era alla guida del suv, era veramente un soccorritore. La svolta nelle indagini si è avuta guardando i video che girano sui social e dove si vede il giovane accorrere in soccorso dei feriti. Ha usato la scarpa per rompere i finestrini.
L’incidente mortale di Milano che ha coinvolto un Mercedes Brabus da oltre mezzo milione di euro e oltre 700 cavalli ha visto una svolta importante nelle indagini.
Il 19enne Pietro Silva Orrego è tragicamente deceduto, ma nuove prove video dimostrano che il 20enne, inizialmente accusato di essere il conducente, stava in realtà cercando di salvare gli amici coinvolti nel disastro.
Le immagini mostrano il ragazzo disperato mentre tenta di aprire il finestrino del veicolo, probabilmente perdendo una scarpa nel tentativo.
Il 23enne Enrico R. era al volante
Questo dettaglio, insieme all’assenza di ferite gravi su di lui, suggerisce che non fosse al volante. Invece, il 23enne Enrico R., che aveva noleggiato l’auto, ha ammesso di essere stato il conducente e ora è indagato per omicidio stradale.
Le indagini proseguono per chiarire la dinamica dell’incidente, con ipotesi che includono mancato rispetto della precedenza o semaforo ignorato, e si stanno analizzando le telecamere di sorveglianza e i dati GPS del veicolo.
L’incidente ha coinvolto anche una Opel Corsa, il cui conducente è risultato positivo a test per droghe. Nonostante la tragedia, la determinazione degli investigatori e le nuove evidenze stanno portando alla luce la verità, offrendo speranza e giustizia alle vittime e alle loro famiglie.
Questa vicenda ci ricorda l’importanza della responsabilità alla guida e della solidarietà nei momenti di crisi, ispirandoci a essere più attenti e umani nelle nostre azioni quotidiane.