Minicar si ribalta per schivare un gatto: morto 15enne

Redazione
Minicar si ribalta per schivare un gatto: morto 15enne

Minicar si ribalta per schivare un gatto: morto 15enne. Tragica fatalità la scorsa notte  lungo un tratto della strada provinciale 122 che collega il comune di Adrano alla frazione di Mendolito, ai piedi dell’Etna, in provincia di Catania.

Un gatto che improvvisamente ha attraversato la strada ha imposto a una diciassettenne alla guida di una minicar di compiere una brusca manovra per evitare di investire l’animale.

La “piccola auto” però si è capovolta e nell’impatto un ragazzino, fratello della conducente, ha perso purtroppo la vita. La vittima è un quindicenne. Il giovanissimo era seduto sul sedile passeggeri della minicar guidata dalla sorella di 17 anni, ricoverata in condizioni disperate all’ospedale San Marco di Catania.

La ricostruzione degli investigatori

Stando a una prima ricostruzione degli agenti del commissariato di polizia di Adrano, la minicar si è schiantata contro un muro prima di ribaltarsi. Necessario l’intervento dei vigili del fuoco di Catania per estrarre fratello e sorella dall’auto distrutta.

Per il più giovane dei due non c’è stato niente da fare. Il 15enne è morto subito dopo l’impatto. La sorella è stata trasportata in fin di vita a Catania. La dinamica dell’incidente è chiara per gli investigatori: la brusca manovra per evitare di investire un gatto.

Claudio massacra il padre con oltre 20 coltellate

Sarebbe stata una banale lite originata dal volume della televisione troppo alto a scatenare la furia omicida di Claudio Evangelista, il 42enne genovese che domenica pomeriggio ha ucciso il padre 77enne Francesco, nella loro abitazione sulle alture di Genova Prà.

A raccontarlo sono state le uniche due testimoni del delitto, la madre e la sorella dell’uomo nonché moglie e figlia della vittima che erano presenti sul posto. Stando al loro racconto, l’uomo, che soffre di problemi psichici avrebbe iniziato a lamentarsi del volume della televisione, a suo dire troppo alto, che non lo lasciava riposare.

Il padre dell’uomo infatti stava guardando la tv in soggiorno, mentre la madre preparava la cena. Secondo quanto emerso, l’anziano ha chiesto al figlio di fargli compagnia per guardare la televisione. L’assassino avrebbe rifiutato dicendo di volere dormire ma poi non ci sarebbe riuscito per i rumori.

Dalle parole ben presto si è passato ai fatti, prima le urla poi l’aggressione mortale, avvenuta intorno alle 19 di domenica 9 ottobre nell’appartamento al primo piano di uno stabile di via Novella. Il quarantaduenne infine avrebbe afferrato un grosso coltello da cucina scagliandosi contro il genitore.

A quel punto nessuno è riuscito più ad arrestare la sua furia. Il pensionato è stato colpito con 14 coltellate al petto e sette alla schiena, di cui una letale al cuore, prova di un accanimento selvaggio.

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