Monteroni: malore mentre cucina. morto 47enne

Redazione
Monteroni: malore mentre cucina. morto 47enne

Monteroni: malore mentre cucina. morto 47enne. L’allarme lanciato per del fumo visto uscire da un’abitazione a Monteroni, in provincia di Lecce, ha consentito ai vigili del fuoco il rinvenimento del corpo senza vita di un uomo di 47 anni. G.S. le sue iniziali.

La triste scoperta è stata fatta questa mattina nel complesso “Civilitas”. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione e i sanitari del 118 che ne hanno constatato il decesso, avvenuto almeno 24 ore prima.

La tragica vicenda

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo originario di Bari, ma da alcuni anni residente a Monteroni nel bilocale di 50 metri quadrati, di via Minzoni, avrebbe accusato un malore mentre stazionava in bagno, in attesa che il cibo messo all’interno di una pentola sulla piastra ad induzione si cuocesse.

Il malore improvviso però non ha lasciato scampo al 47enne, morto senza possibilità di chiedere aiuto. Il suo decesso si è quindi scoperto diverse ore dopo quando la pentola in fiamme sulla piastra ha sprigionato il fumo nero, poi fuoriuscito dalla casa, che ha allarmato i vicini che hanno quindi richiesto l’intervento dei vigili del fuoco.

Salento, dj impiccato: altra tappa per scoprire la verità

Dopo otto anni dall’inizio della vicenda sono stati ascoltati ieri dal pm i genitori di Ivan Ciullo, il dj salentino che il 22 giugno del 2015 fu trovato morto, all’età di 34 anni, impiccato a un albero di ulivo nella campagne di Acquarica del Capo.

Per i famigliari è ucciso, per la Procura si tratta invece di suicidio. Toccherà al pm Donatina Buffelli stabilirlo. Buffelli è assegnata al caso in sostituzione della collega Maria Vallefuoco che si è astenuta dall’incarico dopo che i familiari di Ciullo ne avevano chiesto l’incompatibilità personale.

Il primo a parlare è stato il papà

Il primo ad essere sentito è stato il padre di Ivan, poi è toccato alla madre. Entrambi hanno ricostruito la vicenda e hanno parlato di indagini superficiali, dell’autopsia disposta solo dopo anni, dei rapporti difficili con i due precedenti magistrati.

Hanno parlato poi di prove ignorate e del rapporto che legava Ivan all’unico indagato nell’inchiesta (con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio) e la sua nuova frequentazione con un giovane di Gallipoli.

Al nuovo magistrato toccherà il compito di presentate le proprie deduzioni sulle risultanze dell’incidente probatorio in cui i periti del gip hanno avvallato l’ipotesi suicidaria sebbene non in grado di fornire risposte esaustive ai quesiti richiesti a causa della lacunosità delle indagini.

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