Montichiari anziana ha un infarto dopo aver visto la figlia in videochiamata

Redazione
Montichiari anziana ha un infarto dopo aver visto la figlia in videochiamata

Montichiari anziana ha un infarto dopo aver visto la figlia in videochiamata. Triste vicenda quella che giunge da Montichiari, in provincia di Brescia. Dove un’anziana donna ospite in una casa di riposo della zona è morta per un infarto poche ore dopo aver visto la figlia in videochiamata.

L’anziana era infatti messa in contatto con la figlia su iniziativa del personale dell’istituto. A causa delle rigide restrizioni anti Covid che le impedivano di avere contatti anche con i parenti più stretti. Il suo cuore però purtroppo non avrebbe retto all’emozione portando la donna alla morte.

Anziana ha infarto dopo videochiamata con la figlia

A raccontare il tragico episodio è Ferruccio Capra, presidente della Montichiari Multiservizi che gestisce anche l’Rsa. Ai microfoni dei giornalisti Capra ha infatti spiegato

“La donna si era convinta che la figlia fosse morta. Abbiamo deciso, così, di far incontrare madre e figlia online. Dopo tre ore la nostra ospite è stata uccisa da un infarto. È un giorno terribile”. Purtroppo nonostante i tempestivi soccorsi non c’è stato niente da fare.

A seguito dell’episodio l’Rsa di Montichiari ha deciso di realizzare un’apposita tenda degli abbracci, dove ospiti e parenti possono vedersi in totale sicurezza.

La struttura è costituita da pareti in plastica rigida e un velo morbido dotato di maniche al centr. Grazie al quale le persone possono incontrarsi e abbracciarsi senza timore di essere contagiati dal coronavirus o da altri agenti patogeni.

Massimo Galli: “Folla shopping? Terza ondata fatale”

l virologo milanese Massimo Galli è intervenuto ad “Agorà”, il noto programma di Rai3, parlando degli assembramenti che si verificano nelle città italiane per lo shopping natalizio. Per l’infettivologo, se non vengono rispettate le misure anti Covid, “la terza ondata del virus sarà fatale”.

“Terza ondata Covid fatale”

Con le seguenti parole si è espresso l’infettivologo dell’ospedale Sacco-università degli Studi di Milano, intervenendo ad Agorà. “È evidente che, se non si mantengono le precauzioni, non potremo che rivedere una situazione simile a quella che abbiamo già vissuto“, arrivando cioè a una terza ondata.

“È fatale che sia così“

Facendo riferimento alla folla da shopping natalizio che si è vista in molte città italiane, Galli ha sottolineato che “abbiamo ancora moltissimo virus che circola per pensare di tornare a un liberi tutti appena avuto un accenno di risultato” dalle restrizioni disposte contro la seconda ondata.

Poi ha continuato

“Mi rendo perfettamente conto delle esigenze dell’economia e del commercio, ma la salute della gente è un problema importante. E la ripresa economica del Paese si misura anche sulla capacità di contenere e limitare i danni costantemente causati dall’epidemia.

“Se dovessimo ricadere di nuovo a pieno titolo in una situazione come quella che abbiamo vissuto già per la seconda volta, credo che anche tutto quel che vien detto in termini di difesa dell’economia subirebbe dei danni“.

Il Natale per Galli

Secondo l’infettivologo, a Natale nessun incontro sarà sicuro dal pericolo Covid-19, “se non si assumeranno tutti i tentativi di sicurezza che sono nel potere dei singoli”.

Avere “il massimo possibile della prudenza nei contatti, specie con le parti più anziane della famiglia”, è la giusta regola da seguire. “Io faccio anche il medico”, dunque, un lavoro a rischio, in virtù del quale però “ho sicuramente più disponibilità e facilità di altri nel sottopormi a un tampone rapido prima di andare dalle zie novantenni. Ma faccio così: quando ci vado, ci vado tamponato”.

Poi l’esperto ha concluso

“Farò un Natale limitando con sofferenza i numeri delle persone da incontrare e articolando le relazioni familiari in maniera tale da sentirsi molto e vedersi meno“.

Quanto al numero di commensali, “l’indicazione corretta sarebbe non più di 6, sicuramente non più di 10, ma sempre con le debite precauzioni. Ricordando che il ristorante o la festa in famiglia sono situazioni senza mascherina. E che queste situazioni, magari parlando forte o gridando, non sono certamente le più sicure”. Fonte Notizie.it

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