Morgan vuole Sanremo e chiede aiuto ad Adriano Celentano
Morgan vuole Sanremo e chiede aiuto ad Adriano Celentano. Adriano Celentano compie 83 anni e tra coloro che gli fanno gli auguri c’è Morgan che decide di scrivergli una lunga lettera pubblicata sui suoi account social.
Il cantante, che nelle scorse settimane è al centro delle polemiche per l’esclusione delle sue canzoni dal prossimo Festival di Sanremo, ha voluto ricordare quello che il Molleggiato ha significato per lui.
Che per i cantautori, come noto, ha un debole da sempre
“Celentano era talmente esuberante, capace di interpretare il rock molto più di tutti gli altri, che è quello emerso maggiormente come popolarità ed eclettismo” scrive Morgan.
Morgan figlioccio del Molleggiato
E in Celentano evidentemente Morgan si rivede, come quando parla dell’ecletticità del cantante: “È un anticonformista, ma con grande eleganza. Ha sempre dimostrato una personalità autonoma, capace di avere idee non conformi al pensiero massificato.”
“Talvolta scomode. Spesso molto attraenti. Originali. Talento, fantasia, umanità. Celentano è un modello di essere umano” scrive Morgan. Che si definisce proprio il figlioccio di Celentano.
Morgan, Celentano e Sanremo
Tra le cose che ha voluto ricordare, ovviamente, non ci poteva essere un passaggio che aveva a che fare con Sanremo: “Oggi che compie 83 anni vorrei poter fare ancora tante cose con lui, come ci eravamo detti. Come per esempio presentare San Remo e lui mi rispose: “Cadrebbe il governo se lo facessimo davvero”.
Ma quasi quasi glielo richiedo. Appena se ne andrà questo virus tornerò a bussare alla sua porta, perché sono certo che si divertirebbe molto a presentare SanRemo con me. Leggi anche qui
La lettera di Morgan a Celentano
Celentano, dal punto di vista stilistico è molto complesso. Era talmente esuberante, capace di interpretare il rock molto più di tutti gli altri, che è quello emerso maggiormente come popolarità ed eclettismo.
Certo, anche altri hanno fatto film, ma Adriano non era solo un cantante, un autore, un musicista, un performer, un attore, un regista, cos’era allora? Un uomo. Una persona, paradossalmente semplice. Umano.
E infatti, tutto questo è confluito in un atteggiamento, in una maniera di essere un comunicatore. Perché, probabilmente, Celentano in ultima istanza è un filosofo.
Ha sempre avuto una urgenza comunicativa, che lo ha portato a essere potente e consapevole di questa potenza. L’ha usata per costruire delle idee e per decostruire quelle altrui.
Nel suo caso, la decostruzione che ha messo in atto in ogni ambito frequentato è propria della conoscenza. È così che l’essere umano intelligente, vivo, approccia al mondo, alle persone, alla creatività. Per leggere la lettera completa qui