Morta per Coronavirus la moglie di Enzo Mari, la critica Lea Vergine
Morta per Coronavirus la moglie di Enzo Mari, la critica Lea Vergine. A un giorno dalla scomparsa del compagno Enzo Mari, ci lascia anche l’immensa Lea Vergine, signora della critica d’arte italiana
Uniti in vita, e non solo.
Oggi è un altro giorno tremendo per la cultura italiana: a poche ore dalla scomparsa del grande Enzo Mari se ne va Lea Vergine. Notissima critica d’arte italiana e compagna del grande designer.
Nata a Napoli nel 1935, Lea Vergine aveva iniziato la sua carriera negli anni ’60, nella città natale, per poi trasferirsi a Milano.
Divenuta internazionalmente celebre con il volume “Il corpo come linguaggio.
Body Art e storie simili” edito nel 1974, primo saggio dedicato alla corrente in presa diretta, ovvero analizzando e facendosi fornire il materiale direttamente dagli artisti.
Lea Vergine nella sua carriera vanta anche le mostre “L’altra metà dell’avanguardia”, nel 1980 a Palazzo Reale di Milano.
Tra le altre sedi, a cui l’autrice Angela Maderna ha dedicato una recente rilettura pubblicata da postmedia books, a 40 anni dalla messa in scena della mostra; e poi “Trash.
Quando i rifiuti diventano arte”, al MART di Rovereto, e allo stesso museo aveva curato anche, con Giorgio Verzotti “Il Bello e le Bestie”.
Negli anni ’90 per la GAM di Torino, Lea Vergine era stata ideatrice e curatrice del convegno “La scena del rischio”.
Tra gli altri volumi anche “Arte in trincea”, edito nel 1996 per Skira e la personalissima intervista “L’arte non è cosa di persone perbene” a cura di Chiara Gatti.
E, per Sartoria Editoriale, “Necessario è solo il superfluo”, lo scorso anno.
Collaboratrice sin dal 1973 di quotidiani come Il manifesto, una serie di suoi articoli pubblicati in vari quotidiani si trovano anche nel volume “Ininterrotti transiti”, pubblicato da Skira nel 2001.
Sempre pronta ad accogliere nel suo studio di via Sant’Agnese sullo stesso pianerottolo di casa artisti, artiste e talenti di ogni genere in cerca di un consiglio.
Tra i colleghi milanesi fu vicina a Gillo Dorfles e ad Arturo Schwartz.
E ancora firmò memorabili mostra per la Galleria Milano di Carla Pellegrini quando ancora si trovava in via della Spiga. Allo stesso indirizzo espose spesso anche Enzo Mari, del quale però Vergine si rifiutò sempre di scrivere.