Morta per Covid l’influencer negazionista, aveva 23 anni

Redazione
Morta per Covid l’influencer negazionista, aveva 23 anni

Morta per Covid l’influencer negazionista, aveva 23 anni. Era diventata una sorta di paladina dei negazionisti dopo essersi vantata sui social per aver partecipato ad una festa, prendendo in giro chi invece rispettava le misure anti-Covid indossando, ad esempio, una mascherina.

Poi era stata ricoverata per Covid. La notizia è che l’influencer brasiliana Ygona Moura è deceduta a 23 anni nel reparto di rianimazione di un ospedale di San Paolo. “Vi siete accalcati bene alla festa?

Io sono andata a ballare e mi sono accalcata, avevo tanta nostalgia di questa calca, mi mancava da morire!”, diceva Ygone nell’ultimo video postato sui social all’inizio di gennaio. E ancora: “Ragazzi, che notte è stata? Serata di assembramento di successo.

Quella festa era finita e me ne sono andato quasi alle 8 del mattino” scriveva scritto. “Oggi sono alla ricerca di un’altra festa, voglio tornare insieme alla gente, muoio dalla voglia di stare insieme “, aveva aggiunto.

Ma Ygona aveva poi ammesso le proprie colpe, dicendosi pentita delle affermazioni fatte in precedenza: “Sono in cattive condizioni, gente! Mi manca il respiro. Mi sento davvero male. Vi chiedo di pregare molto per me.

Dal nulla ho iniziato a stare molto male. Ecco! Grazie a chi è con me”. Pochi giorni prima del dramma, la Moura si era mostrata a una festa senza mascherina nel pieno della pandemia, che in Brasile sta mietendo vittime, oltre a preoccupare anche per la nuova variante.

Ygona Moura era molto popolare nella comunità Lgbt e di sé diceva di aver scoperto di essere gay a 16 anni e di essere diventata transgender a 20. Da alcuni mesi, Ygona era andata a vivere a Casa Florescer, progetto di accoglienza del comune di San Paolo per transgender.

Incendio in ospedale Covid a Bucarest, 4 pazienti morti carbonizzati

Dramma nelle scorse in un reparto covid di un ospedale di Bucarest, in Romania, dove a causa di un improvviso incendio divampato tra le stanze dei degenti quattro pazienti sono morti e altri sono rimasti intossicati dal fumo.

La tragedia si è consumata nella notte tra giovedì 28 e venerdì 29 gennaio nel principale ospedale della capitale rumena. L’incendio ha fatto scattare l’allarme in tutto il centro ospedaliero e ha portato poi all’evacuazione di gran parte dei pazienti.

“Circa 120 pazienti che erano nello stesso reparto sono stati evacuati”, ha fatto sapere infatti il portavoce dell’ospedale, Bogdan Toma. L’allarme è scattato intorno alle 5 del mattino di oggi ora locale, le 4 in Italia, in una stanza situata al piano terra di uno degli edifici dell’ospedale Matei Bals di Bucarest.

Sul luogo dell’accaduto sono accorse in poco tempo numerose squadre di vigli del fuoco ma per i quattro pazienti più vicini alle fiamme non c’è stato nulla da fare.

Secondo quanto comunicato dalle autorità locali, tre vittime pazienti sono morte tra le fiamme e trovati carbonizzati un altro che era stato soccorso è morto poco dopo a causa del fumo.

Si tratta di pazienti covid gravi che erano intubati e costretti a letto. Le fiamme sono state poi domate prima che si diffondessero al resto dell’edificio. Sono ora in corso le indagini per accertare quando accaduto anche se al momento non sono ancora chiare le cause esatte dell’incendio.

Il ministro della Sanità Vlad Voiculescu ha dichiarato: “È stato un incendio violento, ma non sappiamo cosa l’abbia causato”. Oltre 40 pazienti più gravi sono stati trasferiti in altri ospedali, il resto è stato evacuato negli altri reparti dell’ospedale Matei Balş.

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