Morte Maurizio Costanzo: l’ultimo saluto
Morte Maurizio Costanzo: l’ultimo saluto. Enrico Mentana ricorda Maurizio Costanzo nel secondo giorno di camera ardente: “Nei programmi di Maurizio Costanzo anche dopo 30 anni vedi qualcosa che è sempre attuale. Per me è stato soprattutto un amico.
Ho cominciato a lavorarci a fianco da direttore del nascente telegiornale e quando hai quell’occasione storica te la giochi per quello che sai. Nella sua esposizione pubblica ha sempre valorizzato gli altri e giocato di squadra. In questa tv rimane tutto di lui, è stato la televisione.
Mi ricordo anche quando da adolescente guardavo Bontà loro dove lui iniziava aprendo le finestre, come se la televisione avesse aperto la finestra sulla realtà. Non però nel senso populista del termine, perché entravano persone notevoli, ciascuna nel suo campo e questo portava una ventata di novità.
Era il talk nella sua espressione un po’ salottiera ma anche molto contenutistica. Lui ha continuato a far questo con la forza di uno che sa tenere la lunghezza d’onda. Il suo insegnamento è proprio questo, saper prendere la lunghezza d’onda degli interessi, le curiosità, le passioni, a volte anche delle morbosità”.
Antonio Giuliani sulla Morte di Maurizio Costanzo
A ricordarlo anche Antonio Giuliani, uno dei talenti lanciati da Costanzo: “Per me è stato come un padre. Facevo già degli spettacoli a Roma, un giorno vidi che c’era Iacchetti in platea e un mese dopo mi chiamò Maurizio Costanzo.
Ho praticamente vissuto con lui nove anni al Parioli, era casa. Ci facevo i miei spettacoli oltre al Costanzo Show, ho avuto anche la possibilità di esserne direttore artistico, di scrivere con Enrico Vaime.
Maurizio mi trattava come un figlio. E pensare che la prima volta con lui feci una battuta stupida. Dopo qualche anno mi disse che quella volta dopo che ero andato via aveva riso per 20 minuti. Se sto qui è grazie a lui”.