Morte sul lavoro: cade dall’impalcatura e muore
Morte sul lavoro: cade dall’impalcatura e muore. Si allunga l’elenco delle morti bianche, di quelle morti che avvengono sul luogo di lavoro e che non hanno una “mano responsabile” in modo diretto.
Questa mattina intorno alle 9.15 un operaio è caduto, morendo sul colpo, da un ponteggio in via Boncompagni, non lontano da via Veneto a Roma. I fatti, sui quali indaga la polizia, sono in via di accertamento.
Gli investigatori, che non hanno svelato al momento l’identità della vittima, si sono recati sul posto, all’altezza del civico 72 di via Boncompagni dopo essere allertati dal soccorso del 118.
Secondo le prime informazioni, l’operaio è caduto da un ponteggio di due metri in un cantiere a pochi metri da Porta Pia. Soccorso dai colleghi e poi dai medici, è rianimato; ma per lui non c’è nulla da fare. E’ l’ennesima morte sul lavoro.
Bisognerà adesso capire, dopo l’esame autoptico, se l’uomo ha accusato un malore mentre era sul ponteggio oppure se qualcosa non è andato nel verso giusto ed è collegato alla questione sicurezza sui luoghi di lavoro.
Non è l’unica tragedia
Quella registrata stamattina è, purtroppo, solo l’ultima morte avvenuta sul luogo di lavoro. Lo scorso 18 giugno, ad Aprilia, un 32enne di Nettuno è morto schiacciato da un muletto che stava guidando e che si è ribaltato mentre lavorava.
Prima di lui sono morte diverse persone. Bernardino Passacantilli, morto a 61 anni lo scorso 27 aprile e Fabio Palotti, l’ascensorista trovato senza vita nella mattinata di giovedì 28 aprile a 39 anni nella sede della Farnesina.
E Antonio Stazi, un ragazzo di 29 anni morto folgorato dopo aver tranciato inavvertitamente dei cavi di alta tensione mentre eseguiva dei lavori di potatura nella mattinata di mercoledì 4 maggio.