Morte sul lavoro: perde la vita muratore 61enne

Redazione
Morte sul lavoro: perde la vita muratore 61enne

Morte sul lavoro: perde la vita muratore 61enne. Non accenna ad interrompersi la fatale catena di morte sul lavoro. L’ennesima tragedia è avvenuta nella mattinata di oggi, mercoledì 29 giugno.

Un muratore esperto, mentre stava eseguendo dei lavori in un’abitazione privata, è deceduto a seguito di una violenta caduta nel cantiere edile su cui si trovava. Il dramma si è consumato nella prima mattinata a Paternò, nel Catanese, dove l’uomo viveva e si era recentemente candidato anche alle elezioni comunali.

La vittima della morte sul lavoro è Angelo Salvatore Aiosa, 61enne conosciuto in città come muratore esperto e organizzatore di eventi. Sulla morte sul lavoro, ora la Procura di Catania ha aperto un’inchiesta e incaricato gli uomini dell’arma dei carabinieri degli accertamenti del caso.

La caduta dal ponteggio

Secondo le prime indagine che tentano di ricostruire i fatti, la vittima era al lavoro su un ponteggio quando è improvvisamente caduto. E’, poi, schiacciato da un montacarichi che ha ceduto. L’uomo è deceduto sul colpo, per lui inutili i soccorsi del 118.

La morte sul lavoro ha letteralmente sconvolto la comunità locale che ha espresso cordoglio e dolore attraverso una miriade di messaggi.

Fino a ieri sera a Piazza Santa Barbara ridevamo e scherzavamo. Stamattina il destino crudele causa un incidente sul lavoro ha portato con sé Angelo Aiosa, un mio carissimo amico d’infanzia, candidato alle scorse amministrative, nonché organizzatore di eventi soprattutto nella sua amata Piazza Tricolore”.

Lo ha scritto il candidato a sindaco del centrodestra Alfio Virgolini, aggiungendo: “Legato al dolore della famiglia, mi permetto di esprimere le mie più sentite condoglianze rivolgendo una preghiera affinché possa la Sua anima riposare in pace”.

Unanime la condanna dei sindacati per la tragedia sul lavoro

Con rabbia e dolore apprendiamo dell’incidente sul lavoro a Paternò che è costato la vita a un operaio edile. Prima che Stato e Regione si decidano a fare qualcosa, quanti altri morti di lavoro dovremo ancora piangere?“.

Siamo sgomenti avendo appreso la notizia dell’ennesima tragica morte bianca sul lavoro nella nostra area metropolitana. Si deve lavorare per vivere e non vivere per lavorare, rischiando di poter diventare un caduto sull’altare del servizio”.

Continueremo a contare i morti sino a quando la sicurezza nei cantieri grandi come in quelli piccoli o domestici, non sarà garantita. La rabbia che accompagna il dolore delle perdite non ci abbandonerà”.

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